Il contributo della teoria del conflitto di Georg Simmel alla sociologia delle diversità e delle differenze

01 Pubblicazione su rivista
Nocenzi Mariella
ISSN: 1121-1148

Negli ultimi decenni è crescente l’attenzione delle scienze sociali per la trasformazione delle variabili che determinano differenze e disuguaglianze fra persone e gruppi che compongono la società e che fanno evolvere le prime nelle seconde. In particolare, l’analisi della società intesa come «sistema di differenze» ha visto riconosciuto alla sociologia un ruolo strategico da parte di decisori politici, economici e sociali impegnati nel tentativo di comprendere quali nuovi processi attengono alla costruzione sociale delle differenze, alla loro gestione, alla trasformazione delle differenze in disuguaglianze, al contrasto delle disuguaglianze e alla conseguente stratificazione e mobilità sociale. Specie negli spazi urbani si richiedono, infatti, strutture sociali sempre più diversificate e orientate a un’inclusione sostenibile, sempre più plurali sia dal punto di vista demografico che dei ruoli svolti dalle persone per far fronte alle conseguenze della densità sociale. Nelle società più avanzate le politiche urbane tentano di rispondervi con misure di inclusione di anziani, donne, bambini, immigrati attraverso policies trasversali, considerati come fasce vulnerabili. Questi processi possono essere più efficacemente analizzati dagli studiosi e compresi dai deciso-ri anche grazie all’interpretazione proposta da Simmel con la teoria del conflitto e il suo divenire della tensione tra gli opposti verso una realtà comune in cui individui, gruppi e istituzioni si costruiscono all’interno di una fitta «rete di conflitti» che produce continue «unità tra diversi». Il saggio intende proporre l’interpretazione sociologica del conflitto sociale di Simmel, cui si è dedicato fin dalle prime fasi della sua ricerca proprio nei nuovi spazi urbani della modernità, come un utile contributo all’analisi della differenziazione sociale con-temporanea. La dinamica del processo conflittuale che egli analizzava fra vita e forma più di cento anni fa sarà applicata in chiave critica alla trasformazione delle differenze in diseguaglianze negli spazi urbani del terzo millennio per fornire lineamenti necessari a un’organizzazione sostenibile degli spazi sociali con-temporanei.

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