La rigenerazione senza abitanti
La rigenerazione urbana è diventato un tema particolarmente rilevante negli ultimi anni sia nella ricerca scientifica sia nelle politiche e nel dibattito pubblico. Nato un po’ in sordina, prendendo a prestito il concetto da altre discipline scientifiche, è diventato rapidamente – ormai forse da una quindicina d’anni – un tema e un concetto chiamato in causa nelle occasioni più disparate e come soluzione a tutti i problemi, dalle diverse parti in causa, sebbene poi con accezioni diverse: gli abitanti che reclamano la riqualificazione dei propri quartieri, soprattutto in periferia, a fronte di una mancanza di politiche e di uno stato di degrado spesso insopportabile; gli operatori economici (proprietari, costruttori e immobiliaristi) che cercano occasioni di rilancio del proprio settore – considerato in difficoltà – e occasioni di nuovi profitti; i politici e gli amministratori che cercano opportunità e modalità di nuovi annunci e di strade presunte innovative e spesso non concretizzate (se non in pochi casi), facendo l’occhiolino in modi diversi a soggetti diversi; i ricercatori che cercano o richiedono innovazione, vera o presunta, e che si distribuiscono su un range molto ampio da quelli più critici a quelli che cavalcano il mainstream delle politiche.