Editoriale
Il binomio archeologia e restauro richiama molteplici scenari e rimanda a percorsi di ricerca e lavoro aperti nel tempo. Prodotti entrambi dell’idea, maturata con l’Illuminismo, di considerare i resti materiali come documenti unici del passato ed entrambi alla costante ricerca di un equilibrio fra specificità metodologica e necessità di confronto disciplinare, archeologia e restauro s’incontrano e coniugano i loro interessi attorno a temi talvolta affini, risentendo spesso dei medesimi conflitti.
Mentre gli obiettivi e i metodi dell’archeologia, attività selettiva e irreversibile, si sono definiti nel tempo soprattutto in riferimento allo studio del passato, il restauro si è innanzitutto prospettato nella proiezione in avanti del bene materiale, fondando progressivamente la ragione delle proprie scelte nei principi del minimo intervento e della reversibilità.