Nuove precisazioni sull'architettura perduta del duomo di Orvieto

01 Pubblicazione su rivista
Manfredi CARMEN VINCENZA
ISSN: 0485-4152

Il saggio analizza la consistenza architettonica del duomo di Orvieto dalle prime fasi costruttive a quella precedente i restauri di ripristino di fine Ottocento. Le considerazioni esposte prendono avvio dall’analisi delle prime fasi costruttive, nuovamente riguardate attraverso i documenti dell’epoca e restituite graficamente in pianta e in alzato sulla base dello stato attuale, giungendo a nuove interpretazioni critiche dell’organismo architettonico medievale, sia nei suoi aspetti funzionali che nei suoi elementi strutturali. La trattazione prosegue con le trasformazioni successive prendendo spunto dalle singolari informazioni desunte dal rilievo di metà del XIX secolo dei tre architetti russi N. Benois, A. Resanoff, A. Krakau, messe a confronto con le fonti precedenti (costituite da un consistente apparato documentario, iconografico e bibliografico) e con il materiale documentario degli anni successivi (in particolare gli incartamenti ufficiali della Direzione Generale Antichità e Belle Arti del Ministero della Pubblica Istruzione, sotto la cui supervisione furono eseguiti i restauri di ripristino). Tale comparazione ha permesso di fare luce sullo stato di fatto del duomo (non ancora del tutto chiaro), circa due secoli dopo il rinnovamento cinque-seicentesco, nella fase immediatamente precedente i restauri ottocenteschi, pervenendo alla conoscenza di elementi presenti in quella fase (come la grande bifora centrale posta sul fianco sinistro del duomo) oggi non più esistenti.

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