Il futuro dei centri storici. Digitalizzazione e strategia conservativa
Resoconto della ricerca condotta per la creazione della scheca 'Centro Storico' nella Carta del Rischio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Resoconto della ricerca condotta per la creazione della scheca 'Centro Storico' nella Carta del Rischio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Il contributo descrive il lavoro svolto per la validazione della scheda Unità Urbana per la Carta del Rischio del Ministero per i Beni e la Attività culturali e per il Turismo. L’illustrazione sintetica dello scenario offerto dei centri storici di Cittaducale e Genazzano, due comuni medio-piccoli dell’Appennino rispettivamente disposti a nord-est e a sud-est del Lazio, aiuta a chiarire le modalità d’interconnessione fra contenuti culturali e ‘forme’ digitali necessarie alla definizione di strumenti utili alla conservazione dei centri storici.
The implementation of the Risk Map of the Italian Ministry of Cultural Goods and Activities elaborated by a group of researchers from Sapienza University with experts of the Superior Institute of Conservation and Restoration and of the Central Institute for Catalogue and Documentation has
been dedicated to the description of the features and the vulnerability of the historical centres. The work developed within the Sismi Project concerned the validation of the Urban Units model through its application to two different historical settlements. The former, Cittaducale (Rieti), is
Nel corso degli ultimi tre anni, col sostegno di fondi regionali ed europei destinati allo sviluppo rurale (PSR Campania), si è recuperata una sequenza di spazi integrati, di circa 4.000 mq di estensione, tra spazi urbani, attrezzature e alloggi.
La progettazione di “Borgo Biologico” intreccia innovazione e tradizione per offrire un privilegiato punto di vista sul panorama naturale, generando un nuovo equilibrio tra abitanti e territorio.
L’Italia è un Paese di paesi formato da costellazioni più o meno dense di centri, molti dei quali piccoli, che nel loro insieme disegnano un sistema reticolare la cui continuità e connessione – presidio e insieme condizione per la cura dei territori abitati – sono oggi a rischio.
Parallelamente agli studi preliminari del masterplan è stato istituito, all’interno del laboratorio di tesi di laurea di Orazio Carpenzano, un seminario progettuale dedicato al centro storico di Viterbo, per favorire quella convergenza tra didattica e ricerca auspicata dalla controversa riforma del sistema universitario.
Per cercare di studiare ed interpretare un qualsiasi fenomeno urbano è indispensabile collocare questo fenomeno in un contesto più ampio, confrontandolo con altri modelli che abbiano un numero sufficiente di caratteristiche
analoghe. Naturalmente la comparazione rappresenta solamente una fra le tante metodologie di indagine di una
Come avviene per moltissime altre realtà del territorio italiano, lo studio del processo di formazione e l’evoluzione morfologica della città storica di Viterbo hanno mostrato che l’attuale assetto urbano è il risultato non di una serie di interventi contenuti entro un determinato arco temporale, ma un lungo e discontinuo insieme di azioni, spesso di sovrascritture, cancellazioni, modificazioni, progetti di recupero dell’esistente anche per parti o per frammenti.
“Delle mura semplici, dei bastioni, dal colore così, grigio, che in realtà nessuno si batterebbe con rigore, con rabbia, per difendere questa cosa. E io ho scelto invece proprio di difendere questo”.
P.P. Pasolini
Come più volte ho avuto modo di affermare, penso che i centri storici e più in generale le città storiche siano i punti di forza per la costruzione di un futuro condiviso e sostenibile. Una straordinaria risorsa da curare, valorizzare, rilanciare e non semplicemente un problema da risolvere. Soprattutto in Italia.
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