Dante

Rec. a T. Persico, "Le parole e la musica. Poesia ed esecuzione dalla Vita Nuova alla Divina Commedia", Canterano, Aracne, 2019, in "Rivista di studi danteschi", a. XX 2020, pp. 393-394

Recensione al recente volume di Thomas Persico dedicato a un'approfondita indagine sui rapporti tra musica e parole nell'opera di Dante accolta nelle pagine della Rivista di studi danteschi.

Nuove considerazioni su Ovidio e le Rime di Dante

Il contributo si propone di riesaminare il rapporto tra il codice amoroso ovidiano (Amores, Heroides,
Ars Amandi, Remedia Amoris) e quello cortese e stilnovista, in particolare dantesco, analisi fino a ora
affidata soltanto a tracce sparse nei commenti al testo oppure a studi più globali sull’influenza
esercitata da Ovidio sulla letteratura medievale, che non hanno permesso un approfondimento più
particolare. Ai casi già noti saranno affiancate nuove segnalazioni, nel tentativo di inquadrare in un

Un universo di enigmi

Traccia una storia dlel'enigma nel medioevo, dalle origini insulari (Aldelmo e gli altri poeti del corpus del VII-VIII che prendono a modello la raccolta di Simposio, del V secolo), attraverso Virgilio Marone Grammatico, i poeti carolingi, Goffredo di Vinasuf, Boncompagno da Signa, Dante, Opicino de Canistris

Dematerializzare l’opera, dissolvere il medium. Arthur C. Danto e Peter Osborne

Uno dei lasciti dell’Arte Concettuale è quello di guardare alle opere d’arte in una prospettiva rovesciata: non si tratta più di riconoscere la natura concettuale o non-sensibile delle opere d’arte (considerata ormai come attestata), ma di ripensare la loro dimensione estetica. Le riflessioni di Arthur C. Danto e di Peter Osborne sono importanti occasioni per riconsiderare il rapporto tra sensibile e non-sensibile all’interno del nuovo orizzonte dell’arte contemporanea.

Lo sguardo di Aglauro da Ovidio a Dante

Nei due canti dell’invidia nel Purgatorio (XIII e XIV) diversi elementi contenutistici e formali richiamano l’episodio di Aglauro nelle Metamorfosi (2, 708-832): la menzione di Aglauro in Purg. XIV, 139 non è, quindi, soltanto un exemplum tra i molti possibili, ma anche spia di un rapporto più diretto con Ovidio. Il confronto tra i due testi consente di precisare il senso della pena (la cucitura degli occhi) inflitta agli invidiosi.

Rec. a R. Parmeggiani, L’inquisizione a Firenze nell’età di Dante. Politica, società, cultura, Bologna, Il Mulino, 2018, pp. 232, in “Rivista di Studi Danteschi”, a. XIX 2019, pp. 205-207

La scheda recensisce il volume di R. Parmeggiani, ripercorrendo le tappe salienti della storia dell'Inquisizione fiorentina segnalate dallo studioso.

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