estetica

“Getting together is (not) enough”. L’estetica relazionale e la comunità: critiche e ripensamenti

Durante la conferenza tenutasi al MACRO di Roma il 13/01/2019, Nicolas Bourriaud ha rimesso in gioco la nozione di estetica relazionale, mai del tutto scomparsa dal linguaggio (più o meno per addetti ai lavori) del mondo dell’arte. Ridefinizione di una ridefinizione, quindi: già nel 1998, e ancora prima, mentre Bourriaud lavorava al testo di Esthétique relationelle, si trattava di un concetto che nasceva da una revisione profonda, anche a livello semantico, delle nozioni di arte ed estetica, necessaria per far fronte ad un nuovo modo di fare arte.

Riconoscere la mente. Alcune riflessioni su Stanley Cavell

Nel volume “La riscoperta dell’ordinario” Cavell equipara la filosofia della mente all’estetica e considera il rapporto tra mente e corpo non come una connessione epistemica, ma come una relazione “naturale”, “interna”. In questo modo, vuole superare la dicotomia tra mente e corpo (tra interiore ed esteriore): il corpo non nasconde la mente, ma lo rivela e lo esprime. Da questo punto di vista, riconoscere la mente in un corpo significa riconoscere qualcosa come un essere umano: è una forma di vedere-come.

Dematerializzare l’opera, dissolvere il medium. Arthur C. Danto e Peter Osborne

Uno dei lasciti dell’Arte Concettuale è quello di guardare alle opere d’arte in una prospettiva rovesciata: non si tratta più di riconoscere la natura concettuale o non-sensibile delle opere d’arte (considerata ormai come attestata), ma di ripensare la loro dimensione estetica. Le riflessioni di Arthur C. Danto e di Peter Osborne sono importanti occasioni per riconsiderare il rapporto tra sensibile e non-sensibile all’interno del nuovo orizzonte dell’arte contemporanea.

Immaginazione, schematismo e prestazione estetica. Linee di ricerca in Italia tra filosofia e neuroscienze

The article offers a first survey on the studies concerning imagination in an aesthetic and
cognitive perspective in Italy in the last two decades. From the aesthetic point of view, the
research is focused in particular on reconsidering the imaginative function of organizing the
sensible matter of perception, thus making it available to the subject’s experience – it is the
process Kant called “schematism”. The recent aesthetic studies in Italy make new forms of
schematism emerge, from the “free schematism” (Garroni), inspired by Kant’s aesthetic

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