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L’utilizzo delle semibotti nelle "chiese a cupole in asse" in Puglia tra X e XIII secolo

Il “funzionalismo costruttivo” dell’architettura gotica è da considerarsi il punto di arrivo di una serie di sperimentazioni raggiunte in epoche precedenti. Le chiese a cupole in asse, espressione della contaminatio di modelli di ispirazione orientale e occidentale, compaiono in Puglia tra X- XII secolo. La spazialità di tali edifici, che vede l’utilizzo di cupole sferiche su pennacchi a coprire la navata centrale e semibotti rampanti sulle navate laterali funge da sistema razionale per sostenere le coperture della navata principale.

Il restauro della Cattedrale di Santa Maria Assunta a Lucera: un caso di reinvenzione del medioevo

Gli edifici medievali, che vediamo oggi sono il frutto di una serie di rimaneggiamenti, eseguiti per riportare, nella maggior parte dei casi, gli edifici alla veste considerata originaria. È necessario, pertanto, al fine di fornire una comprensione adeguata del manufatto architettonico, analizzare non solo la fonte diretta, l’edificio nella sua conformazione attuale, ma anche tutte le fonti indirette, la documentazione d’archivio, che, se per la fase medievale, sono nella maggior parte dei casi esigue, abbondano per la fase otto-novecentesca, quella relativa ai restauri.

Il bianco calce, fattore identitario del paesaggio della valle d’Itria. Problemi di conservazione e restauro ecosostenibile

The Restoration discipline is confronted daily with the «material» and «appearance» of the architectural monument. In this sense, the pale lime mortar, the 'lime white' used as a surface finishing method, has a strong ‘identifying’ character that can be found in many historical centers of Valle d’Itria. Detectable yet in the Preclassic Age, this finishing technique had a long duration over the centuries and continued to be carried out during the periods of Greek, Roman, Longobard-Byzantine, Norman, Angevin-Aragonese and Bourbon domination.

I festival letteraria in Puglia. Numeri e caratteri di un paesaggio culturale del Sud

Nel corso degli ultimi venti anni si sono diffusi in Italia numerosi festival di approfondimento culturale. Si tratta di iniziative nuove e con caratteristiche specifiche rispetto alle più tradizionali fiere del libro e alle rassegne letterarie, tanto che il loro rapido incremento ha spinto alcuni studiosi di economia culturale e di problemi dell’editoria ad analizzarle in diversi studi e report.

L’editoria letteraria in Puglia. Numeri e caratteri di un paesaggio culturale del Sud

L’editoria letteraria in Puglia vive da sempre un paradossale contrasto. Da un lato ospita la più importante casa editrice del meridione, Laterza, che nonostante la sua seconda sede romana continua ad avere un profondo legame con Bari e con il tessuto socio-culturale in cui è nata e si è radicata nel tempo; dall’altro è animata da un numero molto alto di editori che solo in pochi casi sono riusciti, o riescono, ad avere un impatto significativo al di fuori della regione, restando per lo più ancorati a un modello di piccola editoria con forti tratti individualistici e localistici.

Osservazioni sulle modalità di approvvigionamento e circolazione della selce nel corso del Neolitico in Puglia

In Puglia, durante il Neolitico si assiste ad una crescente circolazione di materie prime litiche di vario tipo e qualità. Questo dato può essere valutato sotto molti punti di vista, riconducendolo a cambiamenti nelle strategie economiche e sociali che necessitano di diverse modalità di approvvigionamento e circolazione delle materie prime. Un indicatore significativo nell’ambito del Neolitico pugliese è fornito, ad esempio, dal rapporto tra la presenza di selce locale e selce esotica attestato nei siti archeologici e dalla sua variabilità nel corso del tempo.

Space, structures and society in the ditched village of Masseria Candelaro, on the Apulian Tavoliere, Italy

The settlement of Masseria Candelaro is one of the ditched villages that characterise Early and Middle Neolithic of the Apulian Tavoliere area (Southern Italy).These villages are organised in one or more defensive ditches enclosing inhabited areas which are partitioned by wide empty spaces.

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