Beni comuni: la città e il recupero degli spazi urbani

02 Pubblicazione su volume
Colella Francesca

Nelle culture occidentali la città è stata a lungo immaginata come lo spazio dell’integrazione sociale e culturale per eccellenza: un luogo protetto e sicuro, produttore di nuove identità e sede privilegiata di innovazione scientifica, culturale e istituzionale (Vicari Haddock, 2013). Attualmente, molti aspetti tra quelli menzionati vengono spesso messi in discussione, tanto che la città appare come un’entità problematica e complessa, piena di “questioni aperte”. Una di queste è certamente quella che riguarda il concetto di bene comune e il recupero degli spazi urbani in disuso.
Nell’era della globalizzazione e del superamento della classificazione centro/periferia, la città rappresenta quindi lo spazio per eccellenza nel quale le identità degli attori e le dinamiche delle loro azioni possono essere valorizzati in una strategia comune di rigenerazione urbana. La rigenerazione e il riuso di beni e di spazi urbani sono esperienze già ampiamente diffuse tanto nel panorama nazionale quanto in quello internazionale. Con tali premesse, è possibile osservare una sempre maggiore diffusione anche di concetti quali economia circolare e sostenibilità, con la finalità di promuovere un più efficiente e ampio uso degli spazi urbani e delle risorse in generale.

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