La psicoanalisi come democrazia. Il caso «Kelsen vs Freud»
Non c’è alternativa al nesso freudiano tra l’insorgere della
civiltà e la morale «religiosa» del senso di colpa? Non c’è per Freud
alcuno scarto tra l’origine della civiltà e la sua organizzazione moderna?
Il punto è rilevante, perché una lettura «alternativa» del parricidio
primordiale sarebbe capace di riallineare la psicoanalisi alle conquiste
spirituali e istituzionali della modernità, riportandola all’altezza del suo
potenziale e, soprattutto, scagionandola dall’accusa di essere soltanto
un rimpiazzo decentrato e diffuso della regalità medievale e della sua
concezione religiosa del potere politico.
In questo saggio, mi propongo, a tal fine, innanzitutto di «leggere tra le righe» di Totem
e tabù e, in conclusione, di trovare una corrispondenza tra gli esiti
di questa lettura alternativa e la «finalizzazione democratica», che il
giurista Hans Kelsen ha ritenuto di rinvenire nel potenziale politico
della psicoanalisi freudiana.