Il progetto si propone di affrontare le questioni linguistiche, metodologiche e culturali legate all'apprendimento e alla didattica delle lingue come pratiche che nell'Europa del periodo early modern (1500-1700) risultano centrali nell'incontro tra lingue e culture. Con l'affermazione e lo sviluppo delle lingue nazionali e il lento declino del Latino come lingua franca, si rende necessario il transfert linguistico di varie tipologie testuali attraverso i volgari e in questa prospettiva emerge il ruolo rilevante giocato dall'apprendimento linguistico. Le tipologie testuali privilegiate nel progetto per lo scambio interlinguistico e interculturale saranno grammatiche, dizionari, lemmari, manuali di conversazione, marginalia illustrativi che usavano la traduzione come modalità comunicativa e che spesso non presentavano delimitazioni nella tipologia espositiva; tuttavia saranno indagate anche tipologie testuali considerate minori come testi poliglotti, guide, resoconti di viaggi, ambascerie. La ricerca mette in campo una ricca sinergia tra studiose e studiosi, le cui competenze linguistiche, letterarie e culturali riescono a costruire un quadro complessivo del tutto nuovo nel panorama delle ricerche in questo settore. Considerato il periodo storico prescelto, inevitabile sarà una direttrice di indagine che parte dall'Europa, circola tra le lingue nazionali in formazione, e allo stesso tempo segue una traiettoria centrifuga che va verso l'incontro con lingue extracontinentali, da quelle dell'Asia Orientale a quelle delle Americhe. Il transito sarà indagato infatti seguendo direttrici che coprono le relazioni tra i paesi del Mediterraneo (Italia, Spagna, Portogallo) e i paesi del Nord Europa (Inghilterra, Olanda, Polonia e paesi slavi), senza trascurare gli incroci tra continenti dove le imprese di missionari, mercanti, politici, portano con prepotenza un'Europa colonizzatrice (ma a propria volta culturalmente colonizzata) a contatto con altre lingue e culture.