La pala d'altare a Roma da Antoniazzo Romano a Caravaggio: funzionalità, sviluppi, impatti economici
Componente | Categoria |
---|---|
Patrizia Principi | Dottorando/Assegnista/Specializzando componente non strutturato del gruppo di ricerca |
Andrea Fara | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Stefania Macioce | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Ilaria Sanetti | Dottorando/Assegnista/Specializzando componente non strutturato del gruppo di ricerca |
Il progetto, avvalendosi di supporti informatici, si propone di censire le pale d'altare realizzate a Roma, da Antoniazzo Romano (1430-1508) a Caravaggio (1571-1610). La serie storica offrirà un'ampia panoramica di lungo periodo che a partire dalle fonti letterarie e documentarie, arricchite di un apparato critico aggiornato, arrivi a rintracciare e catalogare le opere ancora in situ o disperse. Tale strumento sarà interrogato per analizzare in modo sistematico i mutamenti legati all'evoluzione della pala d'altare, concentrando l'attenzione sugli anni cruciali che vanno dal progressivo imporsi del potere curiale sulle élites urbane - dal pontificato di Martino V (1417-1431) - fino ai fondamentali sviluppi della Riforma Cattolica. Studi approfonditi saranno riservati al rapporto tra artista e committenza laica o curiale a partire da un inedito approccio diplomatistico alla documentazione, registrando all'interno dei contratti i mutamenti nei formulari e nelle clausole. Si effettuerà, quindi, una lettura storico sociale ed economica dei dati, centrata sul ruolo dell'artista e sull'andamento di domanda e offerta. Sarà oggetto di una particolare analisi, fondata su un'ampia casistica, la ricorrenza dei differenti supporti mobili utilizzati (tavola, tela o pietra), quantificando nel contempo l'utilizzo di tecniche peculiari quale il mosaico e la pittura a olio su muro. Partendo dalla base dati - che sarà comprensiva delle pale d'altare realizzate fuori Roma per chiese romane e di quelle realizzate a Roma per destinazioni esterne - si restituirà una visione organica dell'osmosi culturale sussistente tra centro e periferie, che vada oltre i casi più noti alla critica. Procedendo dalla serie storica, si proporrà, infine, una lettura documentata dello sviluppo della pala d'altare che dia conto dei supposti mutamenti iconografici, liturgici e normativi a seguito dei decreti tridentini, dei sinodi e dei regolamenti delle singole diocesi in ambito sia romano che provinciale.