Rain(e)scape. La misura dell'architettura nel paesaggio dell'acqua
Il progetto si pone l’obiettivo di mettere in connessione queste due differenti parti di città, rispondenti a due differenti concezioni del vivere, e, da lì, di congiungere questi brani abitati con il bosco e con il mare. Per questo motivo viene scelto di attestare lungo il bordo nord, quello della città pianificata, degli edifici a torre destinati a terziario e commerciale: l’idea è quella di “svelare” attraverso l’elemento alto la presenza contemporanea del bosco e del mare, rendendo possibile apprezzarli da un punto di vista “a volo d’uccello”, capace di abbracciarli e contenerli in un unico sguardo.
Il progetto intende però realizzare un’azione di ricucitura tra tessuti urbani e tra sistemi naturali che non sia solo percettiva. A tale scopo, la rete dei percorsi ciclabili e pedonali gioca un ruolo fondamentale: essa parte dal versante della città pianificata, attraversa in sopraelevata via del Canale della Lingua, passa per tutto lo spessore della città informale ex abusiva, si protende attraverso il bosco e raggiunge infine la linea di costa. In tal modo, attraverso la nostra proposta, l’ipotesi che sosteniamo è che la città della mancanza di regole possa diventare, invece che una terra di mezzo abbandonata a logiche sue proprie, un vero e proprio trait d’union che connette il bosco (e dunque il mare) alla città delle regole.