I giovani e il volontariato: progetti per il futuro del nostro paese

02 Pubblicazione su volume
Colella Francesca

Da sempre il mondo del volontariato è caratterizzato da confini evanescenti, sia che si parli di non profit oppure di Terzo settore: difatti, tali “etichette” non facilitano la comprensione esatta di una realtà tanto vasta ed eterogenea al suo interno. La prima etichetta, “non profit”, definisce una porzione di realtà per esclusione; la seconda, “terzo settore”, rimanda ad un luogo terzo, rispetto ai primi due, Stato e mercato, maggiormente identificabili (cfr. Peruzzi, 2016, 7). Per di più, all’interno di questo mondo, eludere imprecisioni e confusioni risulta essere abbastanza difficoltoso: accade ovviamente anche nel dibattito pubblico e politico di confondere cooperanti internazionali con volontari, oppure volontari con lavoratori di un’associazione (ibid.). Attualmente, nonostante alcuni segnali positivi, il livello di conoscenza del volontariato risulta insufficiente rispetto al ruolo che esso di fatto svolge all’interno della nostra società. In questo senso, vari studiosi riconoscono che tra le diverse possibili cause di ciò vi siano i gravi difetti di autoreferenzialità e politiche culturali e comunicative tradizionalmente non adeguate, quando non del tutto inesistenti (Volterrani 2006; Binotto 2010; Peruzzi 2011).

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