Il collasso di un Impero. Lezioni per la Russia contemporanea
Nella Russia contemporanea si registra una crescente nostalgia per il periodo sovietico. Molti russi rimpiangono l’URSS come superpotenza e il rispetto internazionale che la circondava, imputando la sua scomparsa tanto ai nemici esterni quanto agli errori della sua classe politica. In un discorso al Parlamento russo, il presidente Vladimir Putin ha definito il crollo dell’Unione Sovietica come la più grande catastrofe geopolitica del XX secolo. Ne Il collasso di un impero. Lezioni dalla Russia contemporanea, tuttavia, il grande riformatore ed ex primo ministro Egor Gaidar illustra l’erroneità di queste interpretazioni e i pericoli che vi si annidano dietro. Come spiega nell’introduzione: «Il mio obiettivo è quello di illustrare al lettore che il sistema politico ed economico sovietico era per sua natura instabile. Era solo questione di quando e come sarebbe collassato». Anche se l’Unione Sovietica non si è mai definita “impero”, essa si adatta alla definizione di Gaidar: «Un potente stato multietnico in cui il potere è concentrato nella metropoli e in istituzioni che non si estendono all’intero territorio sotto il suo controllo». L’URSS comprendeva una quantità incredibile di terre remote, popoli conquistati, un governo centralizzato autoritario e un’economia pianificata eccessivamente dipendente dalle risorse naturali. Gaidar spiega perché questo paese, un tempo potente, era destinato a fallire e perché i russi, nella sua ricostruzione dovrebbero guardare in avanti piuttosto che al passato. Il timore dell’autore è che la Russia stia ripetendo alcuni tragici errori, tra cui uno sviluppo economico squilibrato che la rende vulnerabile alle fluttuazioni del mercato dell’energia.