Il virus in secondo piano. Prove di tv con il cambiamento: resilienza dei pubblici, visibilità delle donne e nuove responsabilità della comunicazione
L’effetto dirompente della pandemia da Covid–19 ha destabilizzato la
sfera pubblica internazionale e, ugualmente, gli universi mediali. Al balbettio
dei media tradizionali e persino dei compulsivi e più spregiudicati
social media, si accompagna la sorpresa di un ribaltamento delle logiche
dell’intero sistema del media system. Il rumore, la rissa televisiva e il
kitsch si ridimensionano lasciando spazio a paradossali silenzi compartecipati
dai pubblici a livello nazionale e globale. Silenzi assordanti e vuoti
come quelli scesi su piazza San Pietro nell’occasione della preghiera
straordinaria del Papa contro la pandemia, fanno il giro del mondo e garantiscono
persino gli ascolti, come il miglior intrattenimento televisivo.
1. Il virus in primo piano e l’infestazione della sfera pubblica
mediale
2. La tv della crisi contro la globalizzazione dell’indifferenza
3. Palinsesti al femminile. Le professioniste della tv tra resistenza
e resilienza
4. Honey we’ve lost the kids. Verso una nuova responsabilità pubblica
dei saperi sociali