Stili di vita: è Roma una città attiva?
Stili di vita: è Roma una città attiva?
Una città attiva è una “Città in cui le infrastrutture, i servizi di mobilità, sportivi, ricreativi e l’ambiente sociale facilitano l’uso del corpo nella vita quotidiana.”
Borgogni A., Farinella R., (2017), Le città attive, percorsi pubblici nel corpo urbano, FrancoAngeli, Milano
Roma per numero di autovetture, tempi di percorrenza, stato della mobilità pubblica, quantità di polveri sottili, mancanza di cura dello spazio pubblico è una città gravemente malata. Nella classifica globale di qualità dell’ecosistema urbano, la città ottiene l’ottantanovesimo posto. Una condizione disastrosa se paragonata alla maggior parte delle città europee.
Allo stesso tempo Roma è una delle città con maggior quantità di verde pro capite; possiede una ricchezza di paesaggi e condizioni ambientali straordinaria e un patrimonio culturale ed ecologico eccezionale; ha 242 chilometri di piste ciclabili su strada e in aree verdi.
Di fronte a questa situazione singolare di grandissime opportunità e altrettanto grandi problemi, Roma è una città che cerca di utilizzare le sue risorse per promuovere uno stile di vita sano? Certamente no; e nemmeno gli abitanti di Roma hanno uno stile di vita attivo. I dati sull’attività fisica e sull’obesità delle giovani generazioni a Roma e nel Lazio sono inquietanti.
Ciò nonostante, dalla cronaca di questi giorni di lockdown dovuto al Covid 19, emerge un nuovo interesse per la qualità dell’ambiente urbano, per una mobilità alternativa e un’attenzione a quanto abbiamo perso a causa di una crescita disordinata e dannosa.
Roma, con la sua forma tentacolare e con il policentrismo che accompagna questa struttura, non è più sostenibile. È il modello stesso del decentramento che non è più sostenibile da un punto di vista economico, ambientale e sociale. La città europea tradizionale, compatta, relativamente densa e a grana fine è al contrario, oggi, il vero valore. Una città che si costruisce su sé stessa e che è capace di colmare i suoi vuoti con nuove funzioni ad alta intensità di qualità.
Lavorare per trasformare Roma in una città attiva vuole dire lavorare con ciò che c’è, modificandolo e adattandolo per favorire nuovi e migliori stili di vita. Rinunciare a ulteriore consumo di suolo e al grande disegno delle Centralità Urbane e Metropolitane per intervenire nei tessuti esistenti attraverso l’incremento di funzioni e di dotazioni che rafforzino “l’effetto città”. Il Piano Urbano Mobilità Sostenibile, tutt’oggi inesistente, dovrebbe integrare l’obiettivo di rendere Roma una città attiva.
Per spingere verso un cambiamento degli stili di vita occorre favorire l’attività sportiva e motoria, Roma è una città ricca di aree verdi adatte a essere luoghi per lo sport; percorsi e strade, esistenti e potenziali, dove è magnifico camminare. Stimolare la ciclo-pedonalità vuol dire lavorare sullo spazio urbano rendendo appetibile e vantaggioso il muoversi a piedi o in bicicletta perché in effetti, come dice l'associazione internazionale WALK21, camminare è conveniente.