Il ragazzo di guttaperca
Il ragazzo di guttaperca viene pubblicato per la prima volta nel 1883. Il romanzo narra le disavventure del piccolo Petja durante un momento particolare del suo percorso: quello della formazione circense. Sottoposto a esercizi estenuanti per poter sviluppare la flessibilità del corpo, il protagonista è prigioniero del circo, al pari dei cani e dei cavalli ammaestrati. Come gli animali, il ragazzino viene liberato solo per poter prendere parte agli allenamenti o per esibirsi. Orfano e solo al mondo, egli può contare esclusivamente sull’affetto di Edwards, un clown debole e malaticcio che, di tanto in tanto, riesce a fargli risparmiare qualche dolorosa punizione. Le vicende del racconto iniziano il quinto giorno di Maslenica, un allegro periodo di festa che precede la Quaresima, giorno in cui il ragazzo di guttaperca, per soddisfare la curiosità dei bambini ricchi, dovrà cimentarsi in un numero difficilissimo e per cui non è ancora del tutto pronto. Per i figli dei nobili infatti il circo rappresenta una ricompensa per essersi comportati bene. Capitolo dopo capitolo, emerge il dramma di una “infanzia ferita” che dà voce a una forte critica sociale, in linea con la tradizione del romanzo ottocentesco. Petja è un bambino povero, e per questo senza speranza. Questo romanzo è stato trasposto due volte per il grande schermo: la prima nel 1915 con la regia di V. Kas’janov e la seconda nel 1957 con la regia di Vladimir Gerasimov.