Titolo | Pubblicato in | Anno |
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Chlamydia pneumoniae and oxidative stress in cardiovascular disease. State of the art and prevention strategies. | INTERNATIONAL JOURNAL OF MOLECULAR SCIENCES | 2015 |
Chlamydia pneumoniae clinical isolate from gingival crevicular fluid. A potential atherogenic strain | FRONTIERS IN CELLULAR AND INFECTION MICROBIOLOGY | 2015 |
Chlamydia pneumoniae-mediated inflammation in atherosclerosis: a meta-analysis. | MEDIATORS OF INFLAMMATION | 2015 |
Principale interesse di ricerca è rivolto allo studio del ruolo eziopatogenetico delle Chlamydiae:
La ricerca si è focalizzata sullo studio dei fattori naturali di difesa dell'ospite verso le infezioni genitali da C. trachomatis, quali la composizione del microbiota cervico-vaginale e le sostanze di difesa naturalmente presenti nei liquidi biologici, al fine di identificare nuove strategie di prevenzione. Studi di analisi metagenomica hanno confermato il ruolo protettivo del microbiota genitale nelle infezioni da C. trachomatis, mettendo in evidenza specifici profili microbici associati alle infezioni sessualmente trasmesse. Studi in vitro infine hanno evidenziato le caratteristiche cellulari e molecolari delle forme persistenti di C.trachomatis responsabili dello stato infiammatorio cronico associato a complicanze come l’infertilità.
Ricerche sullo studio dell’interazione fra C. trachomatis e cellule umane del Sertoli, note giocare un ruolo chiave nella spermatogenesi. I primi studi hanno dimostrato la capacità di C. trachomatis di alterare il citoscheletro delle cellule umane del Sertoli, essenziale a garantire l’omeostasi della barriera sangue/testicolo. Ulteriori studi sulla risposta immunitaria innata hanno evidenziato un potenziale meccanismo nelle cellule del Sertoli attraverso il quale C. trachomatis è in grado di sopravvivere al processo di fagocitosi, favorendo così, l’instaurarsi dell’infezione cronica.
Studi siero-epidemiologici e di biologia molecolare hanno dimostrato l’associazione tra C. pneumoniae e aterosclerosi; ulteriori studi si sono focalizzati sui meccanismi cellulari e molecolari di C. pneumoniae coinvolti nelle malattie infiammatorie croniche.
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