Stranieri residenti. Una filosofia della migrazione

03 Monografia
DI CESARE, Donatella

Il libro ripercorre il fenomeno epocale della migrazione delineando il dibattito tra i partigiani dei confini chiusi e coloro che auspicano libertà di movimento. Nel paesaggio politico contemporaneo, in cui domina ancora lo Stato-nazione, mentre rispuntano i vecchi fantasmi dello jus soli e dello jus sanguinis, l’autrice chiarisce che non esiste alcun diritto sul territorio che possa giustificare la politica sovranista del respingimento. In un’etica che guarda alla giustizia globale, l’attenzione si indirizza al migrante, accusato di essere fuori luogo, di occupare il posto altrui, per ricondurlo, grazie a una riflessione sull’abitare, alla figura dello «straniero residente», il vero protagonista del libro. Atene, Roma, Gerusalemme sono i modelli di città esaminati, con un affresco superbo, per interrogarsi sul tema decisivo e attuale della cittadinanza. Nella nuova età dei muri, in un mondo costellato da campi di internamento per stranieri, che l’Europa pretende alle sue porte, l’autrice sostiene una politica dell’ospitalità, fondata sulla separazione da luogo in cui si risiede, e propone un nuovo senso del coabitare.

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