Metodologie d’indagine sul problema dell’abbandono dei centri storici. Un’introduzione
L’abbandono dei centri storici è un fenomeno di natura demografica che rimanda a problematiche complesse, al tempo stesso sociali, economiche, fisiche e materiali. Malgrado l’interesse per il fenomeno da parte degli studiosi e di associazioni come ‘Italia Nostra’ o ‘Borghi più belli d’Italia’, il fenomeno dell’abbandono può trovare una soluzione solo nel contemperamento di istanze diverse in grado di coniugare i fattori culturali con quelli sociali ed economici. E' ormai chiaro che il mancato raggiungimento di obiettivi complessi, specie in ambito urbano, sia riconducibile, più che alla mancanza di strumenti specialistici avanzati, alla loro carente integrazione e in questa ottica si è cercato di stimolare l’intersezione disciplinare tramite l’inserimento di premialità per i finanziamenti della ricerca da una parte e la richiesta di gruppi di progettazione ‘misti’ dall’altra. La questione delle metodologie d’indagine solleva una particolare riflessione sui limiti: i limiti delle competenze del ricercatore e quelli della complessità dell’oggetto d’indagine. Fino a che punto l’architetto restauratore, peraltro già caratterizzato dal suo specifico compito di coordinare e risolvere problemi di natura diversa inerenti all’edilizia storica, può offrire un apporto veramente qualificato e utile in ambiti sempre più vasti e complessi come quelli del territorio (in cui rientra il tema dei centri in abbandono)?
Probabilmente non esiste una risposta definitiva a questa domanda, ma ricorrere ad essa costantemente costituisce comunque la miglior garanzia per condurre al meglio il nostro lavoro.