digitale

Motion Capture, De-Sampling Bodies

Il motion capture, come tecnica di cattura e analisi del movimento, ha ridefinito i concetti di testimonianza e documento essendo principalmente uno strumento di misura e più specificamente di “sampling” in ambito performativo. Il campionamento inteso come “scansione” digitale implica una scelta, quindi necessariamente una perdita. Cosa si ottiene e cosa si perde in questo processo di digitalizzazione delimita il perimetro entro il quale il movimento è registrato e manipolato.

Il minore di fronte alla malattia e alla morte, ai tempi di internet

La discussione sulla condizione dell’infanzia in Europa, comparativamente con altre aree del mondo, può essere affrontata e discussa soltanto tenendo conto di quel che appartiene al momento storico attuale: la rivoluzione digitale. Questo fenomeno comporta, non solo per i minori, l’uso di strumenti informatici che permettono di navigare in una dimensione metareale, complessa, come quella della rete, e di avere così un differente approccio alle situazioni di sofferenza, come la malattia e la morte, rispetto ad alcuni anni fa2.

La mente ecologica del Landscape Urbanism

Il Landscape Urbanism compie venti anni. Disciplina controversa, fin da principio molto popola- re, molto adatta agli scenari di modificazione della citta? novecentesca con le sue infrastrutture, e al sopraggiungere di quel declino economico ed ambientale che ancora oggi conosciamo. Su- perato da altre “formule” piu? inclusive di simbiosi tra paesaggio e citta?, il Landscape Urbanism ha in e etti cambiato il modo di pensare al progetto del territorio, applicando i principi dell’“eco- logia della mente” di Gregory Bateson tanto alla natura antropizzata quanto alla citta?.

Recensione a: Gino Roncaglia, L’età della frammentazione. Cultura del libro e scuola digitale, Roma-Bari, Laterza, 2018

Recensione al volume di Gino Roncaglia, L’età della frammentazione. Cultura del libro e scuola digitale, Roma-Bari, Laterza.Il tema centrale è la riconquista della complessità nell’epoca della Rete, caratterizzata intimamente dalla granularità e dalla frammentarietà dei contenuti digitali. Su questo tema le biblioteche, in particolari quelle scolastiche, possono giocare un ruolo centrale.

Recensione a: Richard Rogers, Metodi digitali. Fare ricerca sociale con il web, Bologna, il Mulino, 2016

Recensione del volume "Metodi digitali. Fare ricerca sociale con il web" di Richard Rogers, direttore del Dipartimento di Media Studies presso l’Università di Amsterdam, edizione italiana del noto Digital Methods, insignito nel 2014 del premio Outstanding Book Award della International Communication Association.

Innovazione nella didattica e nella terza missione. Il modello CoRiS – Sapienza

La retorica pubblica degli ultimi anni e anche alcune delle politiche, non sempre le migliori, hanno enfatizzato il vuoto e la distanza crescente che si tende a creare negli anni della formazione superiore tra il sapere e le pratiche, tra le mura dell'accademia e i luoghi della vita, tra la ricerca e l'insegnamento, tra gli "esperti" specialisti e coloro che fanno "esperienza" delle cose.

Dentro il laboratorio Media. I nuovi professionisti dell'audiovisivo tra scenari sociali, cambiamenti organizzativi e innovazione digitale

Quali sono le informazioni che abbiamo a disposizione
per delineare le professioni della comunicazione del futuro? Sulla
capacità di immaginare il futuro, anche quello del lavoro, molti
studiosi, tra i quali Luhman, hanno riflettuto.
Riprendendo il suo pensiero, in questa sede ci interessano
“presenti futuri” il futuro vero e proprio, quello che ci sarà domani, e
che passa per quello che Jedlowski identifica nel “futuro presente”, il
futuro che oggi, ora, noi ci rappresentiamo. E in un’epoca delle

Alla ricerca del senso digitale

Per gli adolescenti, come del resto anche per gli adulti, il legame con le piattaforme social, e ancor di più con le “comunità online”, diventa sempre più stretto, poiché sempre più necessaria diventa l’esposizione del sé mediato. Fino alla concretizzazione di una potenziale ossessione per la gestione dell’identità, caratterizzata dalla continua pulsione all’auto-affermazione, in un costante ri-equilibrio tra i principi di somiglianza e differenza, ovvero tra le due fondamentali caratteristiche del concetto stesso di identità: l’essere uguali (identici) o l’essere diversi.

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