equità

L’equità può essere l’equazione per prevenire la dispersione scolastica e lo svantaggio educativo? La risposta della Finlandia

Prossimi al termine della Strategia Europa 2020 (EC, 2010) il saggio ha l’obiettivo di esplorare, attraverso una metanalisi e una riflessione critica, l’equità come una delle forme di prevenzione adottate dal sistema scolastico finlandese, tra i migliori al mondo in termini di outcomes, partecipazione e formazione dei docenti (OECD, 2000; 2016; 2019ab).

La valutazione tra equità, uguaglianze e opportunità in una scuola inclusiva

Il contributo presenta una riflessione intorno al rapporto che intercorre tra la valutazione e i principi di uguaglianza, equità e opportunità in un'ottica inclusiva. Sono affrontati i principali riferimenti teorici sui concetti di uguaglianza/diversità attraverso un excursus che affronta il tema dei diritti ed in particolare il diritto all'istruzione in un quadro in cui la valutazione ha lo scopo di promuovere l'alfabetizzazione e l’inclusione, contribuendo a definire modelli educativi innovativi ed equi.

Tutti i bisogni educativi sono “speciali”. Dimensioni pedagogiche e interventi per favorire l’inclusione

In che senso diversità ed uguaglianza si specchiano? Se guardiamo bene è intenzione diffusa quella di interpretare i percorsi educativi in una doppia dimensione, di personalizzazione e di standardizzazione. Vale a dire le politiche di istruzione e le azioni educative debbono tener conto sia delle specificità che ognuno presenta, sia della necessità di dotare ciascuno di strumenti per la conoscenza e l'interazione sociale.

Il Bisogno di equità scolastica. Indagine sull’evoluzione delle abilità linguistiche degli studenti con Bisogni Educativi Speciali.

Il saggio affronta il tema dell’equità scolastica riferita agli studenti con Bisogni Educativi Speciali (BES), Partendo dai risultati dell’unico studio italiano sul Summer Learning Loss.
Il campione di ricerca è costituito da 767 studenti di seconda classe della scuola secondaria di I grado dell’area romana, di cui 56 con BES.
Il confronto diacronico delle performance (studenti con BES rispetto ad altri studenti) rivela che la distanza nei risultati fra i due gruppi nel corso dell’anno scolastico si amplia ben oltre quella già rilevata per effetto della lunga pausa estiva.

I segni in astronomia: una sfida dalla comunità dell’Unione Astronomica Internazionale e delle persone sorde

In collaborazione con l'IAU le autrici partecipano alla costruzione di un Vocabolario di termini astronomici nella lingua dei segni per le persone sorde. Nel testo mostrano alcune problematiche relative alla costruzione di segni corretti sul piano tecnico, in evoluzione, e mancanti per la lingua dei segni Italiana. Sul piano internazionale il progetto fa a parte di una ricerca sull'equità e l'inclusione nella didattica e nella divulgazione in astronomia.

L'equità canonica come diritto. Riflessioni sull'esigibilità di un principio fondante

Sommario: 1. Introduzione - 2. L’enunciazione positiva del diritto all’equità - 3. La necessaria distinzione fra l’equità quale virtù umana, che opera nei rapporti fra privati, e l’equità quale dovere giuridico ex officio - 4. Il diritto all’equità quale diritto all’esercizio di una virtù istituzionalizzata - 5. Il fondamento ultimo del diritto all’equità

Assiologia costituzionale e autonomia negoziale

Il 12° Convegno Nazionale ha affrontato, a distanza di poco piú di un decennio dal secondo Convegno S.I.S.Di.C. dedicato al cinquantennale della Corte costituzionale, l’incidenza della giurisprudenza della Consulta sui rapporti civilistici nel decennio 2006-2016. Dieci anni caratterizzati dall’intensificarsi dei fenomeni migratori, dall’incremento delle rivendicazioni etico-sociali intorno alla configurabilità di «nuovi» diritti, sollecitate, in particolare, dal progresso tecnico-scientifico, nonché da «emergenze» di ordine finanziario ed economico.

Il valore democratico della conoscenza

Oggi tutti riconoscono che siamo entrati in una nuova
stagione dell’evoluzione culturale e dell’economia, in alcuni
paesi la spesa in ricerca e sviluppo (R&S) sfiora il 3 per cento
della ricchezza prodotta (Stati Uniti, Germania), in altri
paesi (Giappone, Corea del Sud, Svezia) gli investimenti in
R&S hanno superato addirittura il 3,5 per cento del Pil: la
media mondiale, si attesta intorno al 2 per cento. Questi
sintetici dati sono la dimostrazione più evidente che siamo

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