ostia

Roma al mare. Cinque paesaggi nella Coda della Cometa

Il testo interpreta la struttura paesaggistica del territorio ostiense compreso fra Roma e il mare, sondando i processi formativi che hanno condotto all'attuale condizione sospesa fra grande infrastrutturazione, agricoltura in crisi, abusivismo, archeologia. La Coda della Cometa, così Gustavo Giovannoni aveva denominato lo sviluppo lineare dell'Urbe lungo il corso del Tevere, rappresenta un ambito metropolitano di grande interesse e potenzialità per l'individuazione di nuovi cicli di vita di un territorio in crisi.

Gli “ostiensi ordinari” ad Ostia tra tarda Repubblica e primo Impero. Continuando una ricerca

In un articolo del 2012 scritto a quattro mani con Cecilia Ricci, dal titolo Memoria ed epigrafia. Il pauper a Roma nel I secolo d.C., un progetto in corso, comparso in Pyrenae, 43/1, 2012, pp. 7-45, si cercava di individuare, in ben precisi limiti di spazio e di tempo (la Roma del I secolo d.C.), le tracce di quella che Veyne aveva chiamato media plebs, prendendo come punto di partenza per la selezione quei monumenti sepolcrali che si imponevano per l'evidenza e la molteplicità dei messaggi che veicolavano.

L'epigrafia dei prefetti dell'annona tra Principato e Tardo Impero

Il contributo si propone lo scopo di fare una riflessione sulla epigrafia dei praefecti annonae, cercando di quantificarla, di indagarne la distribuzione attraverso il tempo, di vedere se tutte le tipologie epigrafiche sono rappresentate ed eventualmente interrogarsi sulle assenze, di studiarne la distribuzione geografica e di identificare i contesti di appartenenza.

Ostia dispersa

Per una serie di circostanze fortunate la maggior parte delle iscrizioni ostiensi si conserva ad Ostia, nei magazzini e sullo
scavo. Non tutto però è rimasto nella colonia e parte del mio lavoro di questi anni si è rivolto alla ricerca di quella porzione
non trascurabile di materiali che ha preso altre strade, ora legate al fenomeno dello spoglio e del reimpiego, ora legate alle
vie del mercato antiquario, ora infine legate al commercio clandestino. Quelli che si presentano sono solo alcuni esempi di

Una tabella defixionis dalla Necropoli dell'Isola Sacra

La tabella defixionis in esame, inedita, è stata rinvenuta nella necropoli dell’Isola Sacra durante le indagini del 1988-1989. Il testo, che corre su 30 righe, contiene un elenco di nomi di defissi – in tutto 29 persone, sia uomini che donne – il primo dei quali è in latino ; tutto il resto dell’epigrafe, inclusa la formula di defissione che segue ciascun nome, è invece in greco.

La dispersione delle iscrizioni ostiensi sulle coste tirreniche

La dispersione e il reimpiego delle spoglie di Ostia sono fenomeni molto indagati. La
novità del contributo risiede in alcune ipotesi relative a entità e dinamiche dei reimpieghi
e nel fatto che il riuso di materiali ostiensi nell’area tirrenica qui indagata sembra cominciare
assai prima di quanto comunemente si creda, vale a dire già in epoca tardoantica.
L’individuazione di alcuni criteri discriminanti (tipologici, onomastici, formulari) rispetto
all’epigraphic habit locale e un’indagine parziale condotta su alcuni centri della costa tirrenica

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