Continua e discontinuità
L’evoluzione della storia delle città e dei luoghi è un percorso costellato di micro- e macro-catastrofi: guerre, occupazioni, usi dei suoli e dismissioni che si avvicendano.
L’evoluzione della storia delle città e dei luoghi è un percorso costellato di micro- e macro-catastrofi: guerre, occupazioni, usi dei suoli e dismissioni che si avvicendano.
Il progetto del Civico Zero nel quartiere San Lorenzo a Roma, un centro di accoglienza diurno per minori non accompagnati, nato da un contratto di ricerca stipulato tra Save the Chidren e HousingLab, il laboratorio di ricerca del Dipartimento di Architettura e Progetto (DiAP) dell’Università Sapienza di Roma (2), ha come obiettivo quello di creare un nuovo tipo di spazi per l’accoglienza, la protezione, il supporto e l’orientamento di giovani migranti in condizioni di marginalità sociale al fine di tutelare i loro diritti e promuoverne l’integrazione nel tessuto sociale di riferimento.
Il testo individua i nodi salienti del ragionamento sui processi compositivi illustrati dall'autore del volume, evidenziandone le relazioni con i significati più profondi dell' architettura e del progettare.
Il sesto incontro nazionale ProArch intende da un lato fare un bilancio su un settennio di attività della società scientifica, aprendo al rinnovo delle cariche elettive; dall’altro lato, intende proiettarsi in avanti attraverso una discussione fortemente operativa, volta a indagare la relazione tra la qualità della nostra produzione progettuale e la qualità della domanda di architettura che proviene dall’esterno del mondo delle Università.
Anna Maria Giovenale riconosce nella crisi economica che ha investito il settore delle costruzioni, i mercati immobiliari e la società nel suo complesso un’opportunità per riconfigurare l’offerta formativa nell’ambito dei corsi universitari finalizzati alla formazione dell’architetto e delle figure professionali da impegnare nell’ambito delle costruzioni.
L’esperienza progettuale che si insegna e si pratica nelle scuole di architettura ha la precisa finalità della formazione intellettuale e tecnica dell’architetto. Lo spazio del progetto praticato nelle Università arricchisce in modo significativo e consapevole lo scenario complesso della professione e delle competenze specifiche che strutturano il progetto di architettura. L’Università che progetta è in grado di mettere assieme risorse intellettuali plurali e di alto profilo, anche grazie all’impegno che si esercita nella didattica e nell’esercizio del progetto di architettura.
Imparare dalle rovine che abitano i paesaggi dell’archeologia attraverso l’esercizio del disegno di architettura è una lezione necessaria per comprendere il valore delle forme della storia e confrontarle con il contesto della città contemporanea. I paesaggi dell’archeologia sono un complesso e denso patrimonio da valorizzare, sono una preziosa risorsa per il progetto di architettura nel suo dialogo con l’antico.
In questi anni le facoltà di architettura si sono dotate di numerose offerte formative con profili specifici che hanno voluto far corrispondere la formazione con la specializzazione professionale. Ciò ha comportato una progressiva frammentazione dell’unità del fenomeno architettonico, delle conoscenze, norme e tecniche che investono la disciplina.
Nell’aprile del 1974 Diana Agrest invita Manfredo Tafuri a tenere una lecture alla conferenza “Practice, Theory and Politics in Architecture,” a Princenton. Nello stesso anno il testo dell’intervento di Tafuri viene tradotto e pubblicato sulle pagine di Oppositions con il titolo “L’Architecture dans le Boudoir: The Language of Criticism and the Criticism of Language”.
L’articolo descrive e compara due processi di progettazione partecipativa in aree marginali del Sud e Centro America: Mixco (Guatemala) e Alto Peru, Chorrillos (Perù). Entrambi i processi hanno l’obiettivo di sperimentare strategie di micro-rigenerazione degli spazi aperti pubblici, attraverso il coinvolgimento di studenti, docenti, comunità e altri attori, utilizzano pratiche quali: analisi dati, interviste, sondaggi e visite. Gli spazi aperti creati in assenza di pianificazione, senza il rispetto di regole, sono il ‘regno’ della vita sociale.
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