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Non solo Tafuri. Altre voci sulla questione dei nuovi uffici della Camera dei Deputati

Il nome di Manfredo Tafuri è il primo che viene in mente quando si pensa alle vicende romane relative al Concorso del 1967 per i nuovi uffici della Camera dei Deputati. Suo, infatti, è un libro unico nel suo genere: unico tanto nel corpus delle opere tafuriane, perché distante dalla prassi storiografica e legato a doppio filo a un episodio di attualità; ma unico anche nel quadro più generale della pubblicistica relativa ai concorsi di progettazione, quasi sempre redatta nella forma riduttiva del catalogo descrittivo, politicamente corretto ma privo di taglio teorico-critico.

La storia merita di avere una funzione pubblica

L’espressione ‘uso pubblico della storia’ designa tutte quelle pratiche di utilizzo della storia a fini non esclusivamente scientifici. Ricadono dunque nell’uso pubblico della storia, come afferma Nicola Gallerano, «non solo i mezzi di comunicazione di massa, ciascuno per giunta con una sua specificità (…), ma anche le arti e la letteratura; i luoghi come la scuola, i musei storici, i monumenti e gli spazi urbani”».

La città storica un tempo era nuova. Cinque considerazioni

Questo libro origina dall’aspirazione a contribuire al formarsi di una lingua comune, capace di gettare ponti di comprensione tra i diversi attori preposti alla gestione del patrimonio. Perché l’insieme delle voci dei soggetti coinvolti non produca una cacofonia, bisognerà lavorare per costruire una lingua condivisa. Una lingua capace di esprimere posizioni generali, seppur differenziate per disciplina. Una lingua, in breve, capace di sviluppare parole che tutti possiamo comprendere e usare, pur nelle rispettive accentuazioni.

Patrimonio latente. Il progetto del Tevere nell'Ansa Flaminia

Roma per progetto o per destino, parafrasando il celebre testo di Giulio Carlo Argan, dispone di un patrimonio ambientale che è manifestazione di uno straordinario dialogo tra natura e cultura. Il valore ecologico, mitologico e rituale del Tevere evoca, nella nozione di patrimonio, l’idea di un’"integrità", attorno alla quale sembrano poter confluire interessi culturali, economici e sociali in attesa di azioni trasformative.

Libro bianco libro nero. Le ragioni dell'invenzione.

Questo libro dedicato principalmente agli studenti di architettura, raccoglie, seleziona, riordina i materiali della didattica nel Laboratorio di Progettazione del primo anno dal 2006 ad oggi. Si tratta di un arco temporale abbastanza lungo, per il quale la selezione dei materiali è molto netta, sia per quanto riguarda i saggi relativi alle lezioni teoriche sia per i progetti degli studenti scelti. La selezione è rivolta a identificare una linea permanente segnata dalla riflessione sull’insegnamento del progetto nel momento dell’inizio del percorso formativo degli studenti di architettura.

Brevi riflessioni sull'architettura e il suo insegnamento

L’interrogativo sull’esistenza della domanda di architettura non può che essere positiva per chi si impegna nella scuola e nella formazione dei futuri architetti. Ma ciò che maggiormente ci impegna nella riflessione è ciò che tale domanda sottende. Si tratta di diversi e molteplici livelli di cui tenterò di tracciare una mappa che abbia una valenza operativa, una certa utilità naturalmente indiretta, rivolta a riflessioni successive ma anche a azioni possibili.

Amor loci. Il paesaggio del ricordo

In un recente saggio, dal titolo Landscapes are Mindscapes, Vittorio Lingiardi sostiene che esistono legami psicanalitici, neuro-estetici e inevitabilmente poetici tra queste due espressioni. Mentre il primo è un termine di uso comune, ancorché non trovi nel suo corrispettivo italiano una appropriata traduzione, il secondo è un neologismo che indica uno spazio astratto ma strettamente connesso a quello fisico determinato da una disposizione percettiva che pone l’uomo “con la

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