Settecento

Lessing. Il teatro, l'attore e l'identità culturale tedesca

A metà del Settecento, la produzione letteraria, artistica e teatrale tedesca era assoggettata alle regole classiciste dettate dalla Francia, ancora detentrice – dall’epoca di Luigi XIV – dell’egemonia culturale in Europa. In reazione al dominio del modello francese, il pensatore e letterato Gotthold Ephraim Lessing (1729-1781) comincia, nel passaggio dalla prima alla seconda parte del secolo, a farsi portavoce dell’idea di una ‘unità’ culturale, in una Germania politicamente ancora divisa e frazionata.

Vittorio Alfieri

Il contributo ricostruisce un profilo innovativo di Vittorio Alfieri, tenendo conto delle ultime proposte critiche. In particolare si sofferma sull'importanza del trattato Del principe e delle lettere in rapporto al dibattito sul dispotismo.

Bartolo Anglani, La tragedia impossibile. Alfieri e la profanazione del sacro, Roma, Aracne, 2018, pp. 470

La recensione discute la tesi di uno dei maggiori studiosi del Settecento letterario in chiave europea; tesi sostenuta in un ampio e problematico volume e ne evidenzia alcuni punti di forza, come il rilievo dell'eccesso ideologico della critica alfieriana degli anni Sessanta e Settanta del Novecento. Ma al tempo stesso la recensione mette in luce l'astrattezza della tesi sostenuta nell'ampio volume di Anglani

Felicità e letteratura a Venezia. Maffei, Conti, Goldoni

Il libro ricostruisce la rete letteraria della città di Venezia, considerata come un formidabile laboratorio culturale, teatrale e politico. Da Padova e Verona Conti e Maffei si spostano, facendo la spola con Venezia, oltre che con le grandi capitali europee. Accanto al mito della repubblica, Venezia è idealizzata come la città erede della romanità, come il luogo delle origini della nazione italica, celebrato con favole e versi cui partecipa anche Goldoni. Fra conversazioni, salotti e teatri, si elaborano grandi progetti che riguardano i governi e dunque la pubblica felicità.

A passo di danza. Qualche osservazione circa i moduli coreutici contenuti nelle commedie per musica napoletane di tardo Settecento

Il saggio si propone di fornire un primo approccio allo studio delle danze contenute nelle commedie per musica napoletane di tardo Settecento. Così come quello della lezione di canto, anche il topos della danza (intesa come balletto di uno o più personaggi oppure nell'accezione di lezione di danza) era tra i più frequentemente impiegati nella drammaturgia comica d'ancien régime.

Giulio Ferroni e il teatro del Settecento. In margine a "La fedeltà della ragione"

Il contributo fa parte di un saggio scritto assieme a Beatrice Alfonzetti dedicato a una riflessione sugli scritti sul teatro settecentesco del critico italiano Giulio Ferroni. La prima parte (Ferroni e il melodramma) è dedicata agli scritti di Ferroni sugli autori di testi per il melodramma, da Metastasio a Da Ponte e individua le linee interpretative che costituiscono la base dell'interesse del critico per questo genere, che registra le trasformazioni della cultura dell'epoca.

L'Arcadia di Crescimbeni e il trionfo della poesia. L'incoronazione in Campidoglio del 1725

L'incoronazione poetica che avvenne in Campidoglio nel 1725 segnò l'apice dell'attività culturale di Giovan Mario Crescimbeni, custode arcade chiamato a svolgere la regia dell'evento, da lui controllato nei più minuti dettagli, a glorificare, attraverso il trionfo della poesia, la politica culturale dell'Arcadia espressione delle gerarchie ecclesiastiche dello stato della Chiesa. bernardini Perfetti, presto dimenticato, poeta laureato dell'era Crescimbeni, diventa così lo strumento attraverso il quale l'Arcadia si afferma come Accademia dominante nella realtà romana.

Gli Stuart nel sistema culturale romano del primo Settecento

La presenza nello Stato della Chiesa dei sovrani cattolici inglesi in esilio a partire dal 1717 influisce profondamente sulla produzione culturale romana; molte opere rappresentate nei teatri e molti componimenti poetici anche inediti sono dedicati agli Stuart. Il contributo ricostruisce le modalità e i significati della produzione culturale legata alla presenza a Roma dei sovrani e il profilo intellettuale delle personalità coinvolte nella corte degli Stuart.

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