Le storie degli altri. Strumenti giuridici del riconoscimento e diritti civili in Europa e negli Stati Uniti
La monografia si articola in quattro capitoli: nel primo capitolo, si affronta il rapporto tra riconoscimento ed esperienza giuridica, analizzando gli itinerari della riflessione gius-filosofica e filosofico politica sul concetto di riconoscimento, al fine di metterne in luce possibili dimensioni di utilizzo nell’ambito degli studi giuridici; nel secondo capitolo, i risultati della ricerca condotta nel primo capitolo sono misurati in relazione ad una serie di questioni direttamente rilevanti nell’esperienza giuridica, quali il rapporto tra riconoscimento e metodo comparativo ed il rapporto tra riconoscimento, dignità umana, vulnerabilità, in relazione all’individuabilità di un paradigma – l’immagine della persona umana costituzionalmente rilevante – utile ad inquadrare, a partire dall’intreccio tra riconoscimento e solidarietà, le questioni giuridiche relative alle rivendicazioni identitarie. Nel terzo capitolo, viene invece condotta una analisi comparativa di alcuni momenti e snodi della giurisprudenza europea e statunitense relativa alla garanzia dell’autodeterminazione personale, al fine di individuare nell’uso della narrazione in giudizio un possibile strumento giuridico del riconoscimento, capace di articolare e approfondire non solo la relazione verticale tra individuo e ordinamento, ma anche di apprestare una cornice ai processi di apprendimento che caratterizzano, nella prospettiva dell’Autore, la relazione orizzontale di riconoscimento (tra l’Io e l’Altro). Nel capitolo conclusivo, infine, l’Autore tenta una rilettura – alla luce delle suggestioni contenute nei capitoli precedenti – di Antigone, al fine di verificare la possibilità di articolare una ipotesi interpretativa della tragedia che, proprio grazie alla riflessione sull’intreccio tra riconoscimento e solidarietà, possa assicurare una uscita dalla tradizionale interpretazione polemica delle relazioni fondamentali che animano il dramma.