Da 'Cuore di Tenebra' ai 'Fantasmi dell'impero"
L'articolo tratta dell'influenza di 'Heart of Darkness' di Conrad sul romanzo "I famtasmi dell'impero" e sulla re-interpretazione post-totalitaria che questo fa del romanzo di Conrad.
L'articolo tratta dell'influenza di 'Heart of Darkness' di Conrad sul romanzo "I famtasmi dell'impero" e sulla re-interpretazione post-totalitaria che questo fa del romanzo di Conrad.
Il rapporto tra Leopardi e Roma, soprattutto all'epoca del primo soggiorno dello scrittore, risente di una valutazione negativa da parte del giovane poeta dell'ambiente intellettuale della capitale della Chiesa. Sul giudizio di Leopardi però, oltre al soggiorno romano deludente per lo più, influiscono anche altre componenti: letture, come Corinne ou l'Italie di Madame de Stael, e incontri mancati, come quello con lo scultore Antonio Canova.
Il contributo discute lo schema storiografico del Settecento quale secolo senza poesia, evidenziando come esso sia stato superato dagli studi degli ultimi decenni. E propone di inquadrare la letteratura del secolo nella corrispondenza fra la letteratura, la felicità e la virtù, corrispondenza che sarà capovolta dalla poetica di Leopardi con la codificazione dell'infelicità come fondamento del vivere umano.
Il saggio analizza il rapporto tra Tasso e Aldo Manuzio il giovane, sia alla luce delle edizioni veneziane apparse nel corso degli anni '80 del Cinquecento, sia alla luce di alcuni volumi postillati che dimostrano l'insistente attività di raccolta delle opere di Tasso portata avanti da Aldo il giovane.
Si discutono i saggi compresi nella miscellanea "La fine del Rinascimento nelle letterature europee", con particolare riguardo agli elementi comuni che vengono proposti come caratterizzanti il passaggio tra la fine del Rinascimento e l'avvio della stagione del Barocco. Vengono infine proposte alcune considerazioni su una possibile nuova lettura della stagione culturale di primo Seicento.
Il saggio analizza il progetto di poema epico portato avanti da Giovan Battista Marino, la "Gerusalemme distrutta", apparsa solo postuma nel 1626. Sono in particolare approfonditi i rapporti instaurati da Marino con il precedente di alcune opere di Tasso, la "Gerusalemme liberata" e il "Mondo creato".
Il saggio esamina alcune zone dell’epistolario di Francesco Bracciolini, e in particola-
re pubblica molte lettere indirizzate da Bracciolini a Maffeo Barberini, tra il 1601 e il 1620. L’obiettivo è cogliere sia gli orientamenti poetici di Bracciolini, sia le prime tracce di una politica culturale barberiniana, che si sarebbe poi pienamente affermata dopo l’elezione di Urbano VIII, nel 1623.
Il volume raccoglie alcuni saggi dedicati alla storia delle accademie a Roma nel corso del XVII secolo. Si approfondiscono i rapporti tra i diversi consessi accademici, le gerarchie cardinalizie e le altre espressioni culturali (artistiche, scientifiche) che si registrano soprattutto nel periodo che va dal pontificato di Urbano VIII fino alla nascita dell'Arcadia.
Il saggio presenta alcune riflessioni preliminari in vista di una nuova stagione di studi sulla presenza e sul ruolo delle accademie a Roma nel Seicento. Discutendo di alcune esperienze specifiche, dall'Accademia degli Umoristi all'Accademia Reale di Cristina di Svezia, si presentano alcuni documenti inediti che offrono squarci significativi relativi al funzionamento dei consessi nelle diverse fasi della cultura romana del secolo XVII.
Il saggio analizza la presenza e la declinazione dei temi della natura nelle diverse opere di Tasso, partendo dalla favola pastorale "Aminta" e dalla "Gerusalemme liberata" fino agli scritti degli ultimi anni. Un'attenzione particolare viene riservata alle sette giornate del "Mondo creato", scritte da Tasso a partire dal racconto biblico della Genesi.
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