modernità

Sittranzi grolia munni. La topica sepolcrale nella poesia italiana tra Sette e Ottocento (da Cesarotti a Belli)

Il saggio analizza e discute il confronto fra tradizione e innovazione in atto nella cultura poetica italiana moderna (sette/primo-ottocentesca). Dopo una premessa nella quale si ipotizza (servendosi della testimonianza di Foscolo) una specificità italiana, si prende come esempio il topos della sepoltura, che ha avuto un ruolo cruciale nella storia della poesia italiana ed europea del Sette-Ottocento, e sembra oltretutto quasi incarnare il rapporto con la tradizione.

Virtù «solide» e virtù «apparenti»: note sul lessico morale di Leopardi tra «Crestomazia» e «Pensieri»

Il saggio prende in esame, da una prospettiva prevalentemente lessicale e semantica, l’indagine morale e antropologica condotta da Leopardi nei “Pensieri”, mettendone in evidenza, in particolare, il decisivo rapporto con la “Crestomazia” della prosa e ricollegandola alla diagnosi leopardiana della modernità.

Introduzione

Introduzione degli Atti del Convegno internazionale (Parigi, 3 giugno 2017, Sapienza - Sorbonne Nouvelle Paris 3), incentrata sul rapporto virtù-letteratura nel primo Ottocento.

Il «nuovo ordine delle cose»: appunti su Leopardi e l’impossibile

Il saggio prende in esame il rapporto tra il ‘possibile’ e l’‘impossibile’ nello Zibaldone e nelle Operette morali di Leopardi. Da una parte, si mostra come la categoria dell’impossibile sia strettamente connessa al problema della ‘contraddizione’ e, al contempo, sia sottoposta a un costante processo di storicizzazione e relativizzazione. Dall’altra parte, si mette in rilievo la persistente tendenza di Leopardi a immaginare e congetturare scenari alternativi al regolare «ordine delle cose» (mediante, per esempio, il ricorso all’adynaton e all’ipotesi dell’irrealtà).

La «nostalgia del passato»: su Pirandello saggista e Leopardi

Il contributo sonda l’incidenza leopardiana sulla produzione saggistica di Pirandello, a partire dai primi articoli fino ad Arte e scienza e L’umorismo (1908). L’intento principale è stabilire, tenendo conto della bibliografia sull’argomento, se e in quale modo la lettura dello Zibaldone (edito per la prima volta nel 1898-1900) abbia fornito a Pirandello spunti rilevanti per la riflessione sullo statuto della letteratura e sul rapporto modernità-tradizione.

Il peccato e la politica

Il saggio tratta della riflessione filosofico-politica intorno al negativo, elemento denso di ricadute non solo nel passaggio alla modernità, ma anche vero e proprio leit-motiv nell'epoca moderna, per essere poi preso in carico dalla post-modernità con la decisiva svolta del ripudio della categoria stessa di 'negativo'. Da questo itinerario, le teorie politiche conflittualiste e differenzialiste con tutte le questioni che si aprono a corollario di queste grandi svolte del pensiero.

Per il sociale e lo sviluppo locale. Il design presso la Federico II di Napoli

L’introduzione della formazione in Disegno Industriale presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” ha inizio dalla fine degli anni Cinquanta del secolo scorso, nel periodo in cui si afferma il design italiano come fenomeno assoluto. Il contributo napoletano è stato, in questo periodo, determinante per la sua capacità di fornire un diverso punto di vista del sistema produttivo, di quello sociale e un inconsueto modo di intendere l’innovazione rispetto a quanto si andava affermando nel Nord Italia.

Le avventure della modernità in Augusto Del Noce

Il pensiero politico di Augusto Del Noce si caratterizza per una originale ermeneutica della modernità, che non è né un relitto da buttare né un progetto destinato a realizzare perfettamente l'emancipazione dell'uomo, principalmente dalla Trascendenza vista come l'archetipo della signoria dell'uomo da essenze e e potenze a lui estranee. La modernità è piuttosto un edificio con molte restaurazioni da fare, senza che venga considerato catastroficamente come una esperienza della storia umana destinata al fallimento.

La rivoluzione in Augusto Del Noce

La idea di rivoluzione in A. Del Noce rappresenta una ideologia fondamentale della modernità e un fenomeno politico di enorme importanza. Essa è vista come il tentativo di realizzare la sostituzione della politica alla religione nella liberazione dell'uomo dallo sfruttamento nell'orizzonte del razionalismo. Col marxismo si specifica come unione di realismo e utopia, come di dialettica e materialismo, componenti destinate a separarsi, dando luogo al suo fallimento.

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma