La politica degli antichi allo specchio dei moderni
Recensione del volume: G. Cambiano, I moderni e la politica degli antichi. Tra Machiavelli e Nietzsche, Bologna, Il Mulino 2018.
Recensione del volume: G. Cambiano, I moderni e la politica degli antichi. Tra Machiavelli e Nietzsche, Bologna, Il Mulino 2018.
This essay centres on the relation between philosophy and the polis, which
seems to be withering away. In this sense, “political vocation” gestures towards the
movement of philosophy as it is called upon to enter the polis. Following in Socrates’
footsteps, it should never forget it is out of place and out of time. Based on this,
the word “atopia” is carefully examined. It is a decisive word in the Platonic lexicon,
to the extent that it defines the role itself of the philosopher, that is, the citizen
Quale margine ha il pensiero nel mondo globalizzato, chiuso in se stesso, incapace di guardare fuori e oltre? Mentre viene richiamata alla sua vocazione politica, la filosofia è spinta a non dimenticare la sua eccentricità, la sua atopia. Nata dalla morte di Socrate, figlia di quella condanna politica, sopravvissuta a salti coraggiosi e rovesci epocali, come nel Novecento, la filosofia rischia di essere ancella non solo della scienza, ma anche di una democrazia svuotata, che la confina a un ruolo normativo.
Il nulla kafkiano, rilevato da Lukács, non è umano. E quindi non può che essere divino. La straniante lettura di Kafka da parte di Guenther Anders, uno degli intellettuali più poliformi e interessanti del Novecento filosofico.
Attraverso le analisi più incisive di Pasolini, dedicate all'industrializzazione del desiderio, il libro mette a fuoco la sua posizione nei confronti della Sinistra e della Chiesa in relazione a un Potere che aveva tradito il progresso, a vantaggio di uno sviluppo che Pasolini dete-stava. Nel corso del tempo questa distinzione vide assottigliarsi le proprie ragioni e il volume accompagna tale crisi attraverso l'opera poetica e cinematografica di Pasolini fino all'atto pubblico di abiura degli ultimi anni.
Non c’è modo più indelicato di tradire un testo che accostarvisi con la pretesa di individuare l’intenzione dell’autore e di restituire la parola al suo luogo di origine, come se la relazione tra segno e oggetto possedesse un carattere univoco di verità. Nessun testo esaurisce la carica eversiva delle interpretazioni che ne fanno una tecnica di produzione del presente, un veicolo con cui una contingenza e le sue virtualità si fanno presente.
Quando ci si accosta a un’opera che per vezzo e per maniera rinuncia alla forma rassicurante della sistematizzazione, è consigliabile ricavarsi alcune preliminari istruzioni per l’uso. Nel caso dell’opera che qui introduco, sarà opportuno chiedersi: cos’è un lemmario? Risposta: un insieme di voci (si soprassieda per ora sulla natura dell’insieme) poste entro un ordine che perlopiù adotta come indice classificatorio il solo alfabeto. La trama ordinante è fragile, e certamente aleatoria: le prime lettere del lemma, e nient’altro. Ma non basta. Cosa sono i frammenti di un dizionario?
L’obiettivo del capitolo è mostrare come la crescente separazione tra politica e diritto favorisca il riemergere di alcuni tratti sacrali del diritto. Nel momento in cui al diritto viene richiesto di supplire alcune carenze della politica istituzionale, esso non può che attingere ad alcune sue risorse ataviche, che rompono con il plesso della teologia politica che aveva caratterizzato il moderno.
Si introducono i temi del volume, cioè la rifelssione morale e politica introno all'aborto, nel contensto di una rinnovata iniziativa femminsita trasnazionale.
La questione dell'aborto viene esaminata da diverse autrici dal punto di vista giuridico, morale e politico, con riferimento al contesto nazionale italiano e internazionale.
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