progetto urbano

Didattica alternativa e rapporti col territorio. Cinque progetti per la città di Viterbo

L'articolo descrive un’esperienza didattica utile a confermare come i cosiddetti “formati educativi speciali”, brevi nel tempo ma intensi nella partecipazione, possano funzionare da raccordo verso realtà esterne alle istituzioni universitarie, costituendo un’occasione di confronto reale con i territori e con le amministrazioni locali.

Edifici per la comunità. Sviluppi della ricerca negli anni Settanta

Alfredo Lambertucci, architetto e docente romano, nonostante la grande qualità delle sue architetture non ha avuto una grande fortuna critica. A detta di molti, e fra questi è utile ricordare Carlo Melograni, la produzione architettonica, ancorchè non copiosissima di realizzazioni, meriterebbe "di riscuotere anche a livello nazionale l'apprezzamento che è venuto del tutto naturale riconoscergli a Roma e nei luoghi dove ha insegnato e costruito".

Il disegno per l’architettura del progetto urbano. Dall’esperienza intramoenia per il PRP di Chioggia

Nel progetto del nuovo Piano Regolatore Portuale di Chioggia il disegno è allo stesso tempo modalità di pensiero e strumento di misura. Esso opera per svelare la natura dello spazio e le potenzialità fascinative dello sguardo proiettivo attraverso tre distinti metodi di rappresentazione: quella planimetrica bidimensionale dell’indagine morfo-tipologica, quello della modellazione fisica, quello della rappresentazione virtuale.

L'architettura degli indirizzi e delle regole. Ambiti strategici e progetti urbani

Dagli studi sulla formazione e trasformazione della struttura urbana storica, è possibile individuare nell’area centrale, rispetto all’attuale configurazione della città, alcuni nuclei omogenei, dove si addensano i ritrovamenti che costituiscono una sorta di sistema permanente dentro uno sviluppo avvenuto per aggiunte successive, alcune certamente databili e riconoscibili attraverso criteri di ordine morfologico e costruttivo, altre difficilmente identificabili, perché integrate nel tempo al preesistente assetto attraverso complessi procedimenti di saturazione e stratificazione.

Le campus étendu et la ville contemporaine. L'experience italienne de l'intégration entre tissu historique et université

La Chaire UNESCO en paysage et environnement de l’université de Montréal (Cupeum) développe depuis une quinzaine d’années des partenariats avec des villes et des métropoles de différentes régions du monde dans le cadre de l’Agenda 2030 du programme de développement durable des Nations unies. Cette démarche de mise en valeur et de développement territorial s’exprime notamment au travers des WAT_UNESCO (Workshop_Ateliers terrain), rendez-vous annuels de réflexion sur le devenir des villes.

Un viale pedonale tra le architetture moderne della città

Nel contesto di un progetto di rigenerazione e potenziamento dell'Asse Monte Mario/Villa Glori, il testo espone i progetti per la Nuova piazza dell'Auditorium Parco della Musica nei suoi rapporti con il Villaggio Olimpico e Villa Glori, e per il Nuovo accesso meridionale al Foro Italico, a partire da una duplice strategia di riconfigurazione della viabilità carrabile di zona e di implementazione del plesso sportivo.

Tra Monte Mario e Villa Glori. Vicende, progetti e ricerche per l’asse culturale e sportivo del Flaminio

La costruzione del Ponte della Musica nel 2011 apre nuove prospettive al quartiere Flaminio e all'asse Monte Mario/Villa Glori. Insieme agli spazi dell'Auditorium Parco della Musica, via Guido Reni, con il MAXXI e i programmi per il Museo della Scienza, si candida a divenire il più importante asse della cultura di Roma Capitale.

L’intervento di rigenerazione come displacement urbano

Negli interventi di rigenerazione di parti di città, riuso o riqualificazione, dove il progetto del nuovo integra o sostituisce il preesistente, il fattore tempo è frequentemente disatteso o poco analizzato. Nel ri-attribuire un valore ai luoghi è difficile riconsiderare i tempi di costruzione e di uso ormai stratificati quando il nuovo progetto, portatore di un linguaggio autonomo, ha un uso veloce, un tempo immediato. Anche la valutazione della resilienza finale del prodotto e del carattere identitario complessivo è disattesa e marginale.

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