rigenerazione

Masterplan for the historical center of Viterbo

In 2016 the Municipality of Viterbo commissioned to the Sapienza department DiAP the drafting of a Masterplan for the historic center of Viterbo. The scientific director of the Masterplan, Orazio Carpenzano, together with his team (Raitano, Marcoaldi, Balducci, Bigiotti, Fiorelli, Montori) intervened using a consolidated methodology, based on a thirty year experience in historic centers planning, ideally started by Raffaele Panella with the plan for Città di Castello (Carpenzano, 1993).

Quattro quartieri. Spazio urbano e spazio umano nella trasformazione dell’abitare pubblico a Roma

Quattro quartieri romani di case pubbliche sono la scena dove si svolge la vicenda di cui questo volume è cronaca. È un’indagine sulla città contemporanea, più in particolare sul vasto problema dell’intervento sul patrimonio collettivo esistente: ma il lavoro che si presenta vuole essere anche una riflessione sul modo in cui, oggi, chi lavora sulla città si trova ad affrontare situazioni caratterizzate dalla densa stratificazione di spazi, oggetti, abitanti, vita.

Notes from the underworld. Recycling strategies for the Sulcis-Iglesiente mining compound

Brownfields, greyfields and greenfields – as wastelands are today commonly catalogued – have grown exponentially in the last half-century, almost as much as urban sprawl. Since the early 1990s most thoughtful landscape architects, urban planners and architects have acknowledged the transformative potential of those territories. The paper addresses this theme from a theoretical and experimental point of view, focusing in the legacy left by a long history of mining exploitation in the Sulcis-Iglesiente area in Sardinia.

Vuoti a “non perdere”. II riuso delle cavità ex-estrattive: necessità, convenienze, valori

Il Saggio illustra gli scenari di estrema varietà, di adattività ed elevata suscettività di cambiamento/ trasformabilità (dimensionale, morfologico-spaziale, di ruolo e significato) offerti, dai paesaggi ex-estrattivi, al progetto contemporaneo. Ogni cavità rappresenta infatti, nel suo assetto finale, un mondo a sé.

Il progetto di riuso tra metodologia e specificità

Il lavoro presenta una riflessione ampia sul tema del riuso come processo complesso di
intervento per cercare di individuare alcune strategie progettuali, intese come best practices irrinunciabili e specificità identitarie. Il riuso, che si configura come uno strumento
molteplice, offre l’opportunità di alcune azioni fondamentali: una nuova interpretazione del
territorio e dell’ambiente costruito, la sperimentazione di nuovi linguaggi architettonici di
ibridazione e, nel contempo, la risoluzione di problemi ambientali e sociali. Mentre queste

From ex to next_cultura tecnologica del progetto di ridefinizione e riappropriazione di spazi dimenticati. From ex to next_Re-definition and re-appropriation design for derelict spaces

The theme of minimal places, urban inserts that are discharged in appearance, forgotten in daily use, has been investigated at ecosystem

Rio de Janeiro and Buenos Aires. Urban and landscape regenerations. Themes and prospects / Rio de Janeiro e Buenos Aires. Rigenerazioni urbane e paesaggistiche. Temi e prospettive

Come responsabile dell’Accordo Bilaterale Internazionale con la Universidade Federal do Rio de Janeiro (UFRJ) e con la Faculdade de Arquitetura e Urbanismo, insieme ad alcuni docenti del Departamento de Projeto de Arquitetura abbiamo identificato a Rio de Janeiro alcune aree urbane che il Governo ha interesse a riqualificare. Di conseguenza abbiamo ideato, organizzato e realizzato un Workshop di progettazione urbana, “Transetto Urbano. Dal Morro do Castelo all’Oceano.

Spazi urbani. Strategie e tattiche di ritessitura

Se il carattere della città contemporanea è la discontinuità, costruire un’ecologia dello spazio significa in primo luogo adoperarsi per individuare nuove forme di continuità, effettiva, interpretabile e inclusiva, dello spazio vissuto. Una continuità fisica e sociale, che definirei praticabilità, da ri-conquistare attraverso la rielaborazione del suolo e della scena urbana, che non è omologazione, è, al contrario, esplicitazione e interpretazione creativa di differenze e peculiarità, è narrazione, è geneticamente accogliente e inclusiva.

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