Roma

Presentazione. Architettura e liturgia. Un armonico accordo

La presentazione focalizza l’attenzione, oltre che sulle vicende storiche della chiesa di S. Maria del Pianto a Roma, soprattutto sul progetto di restauro e adeguamento liturgico dell’edificio di culto, in linea con i nuovi orientamenti conciliari, una liturgia partecipata nella quale non ci siano più barriere che separino i luoghi della celebrazione dei sacramenti dall’assemblea dei fedeli.

Pro bono urbis. Un progetto di riforma urbana per la Roma di Innocenzo X

Il codice "Varia consilia pro bono urbis Romae" della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, di cui si propone per la prima volta un’edizione integrale, è una straordinaria fonte inedita per la storia di Roma in età barocca. Databile allo scadere del pontificato di Innocenzo X Pamphilj (1644-1655), il manoscritto presenta un piano di riforma urbana volto ad abbellire la città di Roma, un piano finanziario per rimediare all’indebitamento dello Stato Pontificio, e un regesto degli eventi più significativi tra il 1648 e il 1655.

Salendo al Pincio. Dai Collis Hortulorum alla nuova villa suburbana dei Borghese

Contributo scientifico alla costruzione di un quadro sistematico dello sviluppo urbano di Roma nel primo Seicento - anni che coincidono in buona parte con quelli del pontificato di Paolo V Borghese (1605-1621) - sulla base della veduta assonometrica di Roma concepita e incisa dall’alsaziano Matthäus Greuter nel 1618, e di fonti documentarie di prima mano.

Tra Camerino e Roma. Tre chiese di Camillo Arcucci e le ramificazioni del Barocco

Il capitolo affronta la diffusione di modelli seicenteschi nella periferia dello stato pontificio sulla scorta di due chiese camerti (Santa Maria in Via e San Giovanni in Pescheria) e di una chiesa romana (la Vergine del Rosario a Monte Mario), tutte riferibili all'architetto marchigiano Camillo Arcucci (1617/18-1667).

I conventi dei Santi Cosma e Damiano al Foro Romano e dei Santi Margherita ed Ermidio a Trastevere nei disegni della collezione Lanciani della BiASA

La vasta e ricchissima documentazione grafica confluita nella raccolta Lanciani della BiASA può essere intesa come il risultato di una ammirevole acribia filologica e documentaria che il suo fondatore, il grande studioso di topografia romana Rodolfo Amedeo Lanciani (1849-1929), perseguì durante la sua lunga attività di ingegnere civile, e di archeologo funzionario a vita presso la Commissione Archeologica Comunale fin dagli inizi della sua istituzione nel 1872.

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