Lo spazio pubblico tra memoria dell’antico e città del futuro

01 Pubblicazione su rivista
Capuano Alessandra
ISSN: 0392-8608

In Italia, archeologia e aree verdi sono risorse spesso abbondantemente presenti nelle nostre città, ma non sempre fruibili, o appropriatamente valorizzate. Il tema non è di attualità, perché le riflessioni sui beni culturali e paesaggistici riaccendono ciclicamente il dibattito politico e specialistico nel nostro Paese. Tuttavia, ci ritroviamo se non proprio al punto di partenza, sempre troppo indietro per essere appagati, perché uno dei problemi principali che dobbiamo affrontare è il fatto che dovremmo essere capaci non solo di custodire, ma di godere del patrimonio storico e naturalistico che abbiamo ereditato. Si tratta di quel diritto alla città di cui parlava Lefebvre, che oggi è diritto alla qualità dell'urbano, allo spazio pubblico, alla mobilità sostenibile, all'accessibilità ai luoghi, alla cultura nelle sue sfaccettate forme che comprende quella più colta, ma anche la cultura di massa. Da queste considerazioni preliminari ha preso avvio un progetto di ricerca sui paesaggi dell'archeologia che ha voluto affrontare un ragionamento capace di considerare le questioni del patrimonio e delle aree verdi tutelate come risorse per rilanciare e riqualificare le città.

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