Cina

Premessa a Chengyu. Caratteristiche e apprendimento delle espressioni idiomatiche cinesi

Presentazione della Collana di Studi orientali, un progetto editoriale fi nalizzato alla pubblicazione di monografi e e raccolte tematiche dedicate all’ area dell’ Estremo Oriente, in particolare alla Cina, al Giappone e alla Corea. I soggetti considerati spaziano in ambito storico, politico, letterario, linguistico, artistico, fi losofi co e religioso, in epoca classica, moderna e contemporanea.

L’italiano in Asia Orientale: Cina, Giappone e Corea

La storia della diffusione della lingua italiana in Asia Orientale è legata alle vicende dei rapporti commerciali e diplomatici che hanno consentito la nascita di un reale interesse nei confronti del nostro paese in Cina, in Giappone e in Corea. Il contributo, ripercorrendo le principali tappe di tali relazioni, analizza in dettaglio la prima diffusione dello studio della nostra lingua in questi paesi, mostrando somiglianze e differenze nel percorso di diffusione.

Quaderni del Master in Geopolitica e Sicurezza Globale

Gli organizzatori del Master in Geopolitica e Sicurezza Globale hanno deciso di promuovere una collana di volumi dedicati alla geopolitica per diffonderne un approccio scientifico, non limitato alla semplice attualità politica. Lo scopo primario è la promozione dei metodi della geopolitica presso un pubblico più ampio di quello strettamente accademico, ma anche di favorire riflessioni teoriche, metodologiche e applicate da parte degli specialisti.

Cina e Giappone nel Mar Cinese Orientale: strategie e obiettivi contrastanti

Nel 1986, Gore Vidal, poliedrico autore statunitense, scriveva: «l’Europa una volta era il selvaggio West dell’Asia così come l’emisfero occidentale lo fu dell’Europa. Oggi il sole è tramontato in Occidente ed è sorto, di nuovo, in Oriente. [...] tocca al colosso asiatico a lungo temuto prendere il ruolo di leader mondiale».

Una crisi internazionale ? Il confronto tra Stati Uniti e Cina al banco di prova del Covid-19

Le dinamiche innescate dalla pandemia del COVID-19 hanno alimentato un uso quasi ossessivo del termine “crisi”. Su vecchi e nuovi media si è diffusamente parlato di crisi sanitaria, crisi economica, crisi energetica, crisi di governo, crisi dell’Unione Europea, senza dimenticare il jolly costituito dall’argomento di una non meglio identificata “crisi internazionale”.

Ombre sul dragone

L’emergenza coronavirus ha accelerato alcuni processi internazionali che costituivano già la cifra fondamentale della nostra epoca. Si fa riferimento, anzitutto, alla competizione tra Stati Uniti e Repubblica Popolare Cinese (RPC), che ha fatto intravedere a molti analisti il profilarsi della “trappola di Tucidide”. In secondo luogo, al graduale allontanamento dell’Europa dalle priorità strategiche di Washington e alle lacerazioni interne al nostro continente.

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