cartografia

Campo Vaccino e il Campidoglio. I nuovi margini della città

Contributo scientifico alla costruzione di un quadro sistematico dello sviluppo urbano di Roma nel primo Seicento - anni che coincidono in buona parte con quelli del pontificato di Paolo V Borghese (1605-1621) - sulla base della veduta assonometrica di Roma concepita e incisa da Matthäus Greuter nel 1618, e di fonti documentarie di prima mano. Settore urbano analizzato XIV.

La Suburra e la connessione tra l’abitato e Santa Maria Maggiore negli anni della grande crescita

Contributo scientifico alla costruzione di un quadro sistematico dello sviluppo urbano di Roma nel primo Seicento - anni che coincidono in buona parte con quelli del pontificato di Paolo V Borghese (1605-1621) - sulla base della veduta assonometrica di Roma concepita e incisa da Matthäus Greuter nel 1618, e di fonti documentarie di prima mano. Il settore urbano analizzato (XIII) presenta, nell’avvallamento compreso tra il colle Viminale e il monte Oppio, quello che è forse il più rilevante episodio di crescita urbana del periodo.

Il suburbio tra Santa Maria Maggiore e le mura

Contributo scientifico alla costruzione di un quadro sistematico dello sviluppo urbano di Roma nel primo Seicento - anni che coincidono in buona parte con quelli del pontificato di Paolo V Borghese (1605-1621) - sulla base della veduta assonometrica di Roma concepita e incisa da Matthäus Greuter nel 1618, e di fonti documentarie di prima mano. Il settore urbano analizzato (XII) è fortemente segnato dal grande sistema di rettifili portato a termine circa trent’anni prima di questa raffigurazione.

La Roma di Matthäus Greuter. Crescita e forma di una città moderna

Il “Disegno Nuovo di Roma Moderna” pubblicato da Matthäus Greuter nel 1618 è un documento essenziale per comprendere una fase di rinnovamento della città importante quanto poco nota. In più, in questa rappresentazione si afferma una nuova mentalità nell’affrontare il fenomeno urbano in tutta la sua complessità con moderni strumenti analitici, segnando un innegabile salto qualitativo rispetto a una già considerevole tradizione cartografica.

Signs and thicknesses of the city. The evolution of urban representation in premodern cartography

I documenti cartografici sono strumenti utili per lo studio della città, ed in particolare, per la ricognizione delle strutture di lunga durata del territorio. Le carte storiche contengono tutte le invarianti rappresentate dai valori, preesistenze, permanenze e sedimenti, individuando quella che Lavedan definiva “legge della permanenza della pianta”, oltre che un prezioso scrigno che ci informa come si è modificato il ruolo della città nel tempo.

Signs and ticknesses of the city. The role of pre-modern cartography

The cartographic documents are useful for the study of the city for the recognition of the long-lasting structures of the territory, containing all the invariants represented by the values, pre-existences, permanences and sediments, identifying the Loi de la
persinstance du plan of Lavedan memory, as well as a precious treasure chest that also informs us about the role that the city has assumed over time.

Due giorni di confronto e aggiornamento sulle soluzioni geo-spaziali. Conferenza ESRI Italia 2019, 10-11 aprile, Roma

Nella comunità geo-tecnologica internazionale il 2019 corrisponde a un’importante ricorrenza: i cinquant’anni dalla fondazione di ESRI Inc. Una metà di secolo è passata dalla prima Conferenza, con sedici partecipanti in tutto1 . Oggi lo stesso evento è frequentato da decine di migliaia di persone, curiose di conoscere i progressi tecnologici e le nuove applicazioni, mostrate negli spazi del centro congressi di San Diego.

La rappresentazione cromatica del territorio nelle mappe tra Ottocento e Novecento. Alcuni esempi

È noto che nelle mappe geografiche e topografiche si ha una rappresentazione sinottica della realtà in cui gli elementi e i fenomeni che spazialmente si sovrappongono vengono visualizzati in modo tale che ciascun elemento, naturale o artificiale che sia, proiettato sulla carta, possa essere letto nel contesto o estrapolato nel particolare.

Recensione a "L'invenzione del globo" di Matteo Vegetti

In questo testo recensisco il saggio intitolato "L'invenzione del globo" del filosofo Matteo Vegetti, pubblicato nel 2017 dalla casa editrice Einaudi. L'idea che Vegetti propone e sviluppa in questo saggio è che per comprendere il processo di globalizzazione contemporaneo occorre analizzare genealogicamente la "rivoluzione spaziale aerea", avviatasi all'incirca un secolo fa e oggi ancora in corso.

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma