Roma donna di pietra. La città di Flaiano
Una lettura dell'opera, e dell'immaginario, di Flaiano, nel suo rapporto con la città di Roma.
Una lettura dell'opera, e dell'immaginario, di Flaiano, nel suo rapporto con la città di Roma.
Agostino Stàccoli fu funzionario assai legato alla città d’origine, Urbino, scenario (tra il 1445 e il 1468) della vicenda amorosa cantata nelle sue rime; ma dalla metà degli anni ’60 fino al 1488, anno della sua morte, fu attivo anche a Roma. Ordinando ottanta rime incentrate su un unico amore, lo Staccoli elaborò un vero canzoniere; con l’aggiunta di altri 20 testi composti fino al 1474, giunse a confezionare una raccolta di 100 componimenti, che questo studio analizza.
Giusto de' Conti fu l'autore del più imitato canzoniere del Quattrocento, noto col titolo "La bella mano". Questo studio sintetizza e anticipa i risultati finora raggiunti, sia sul piano filologico che su quello dell'analisi critica, nel percorso di avvicinamento alla pubblicazione dell'attesa edizione critica dell'opera.
Se al superamento della città consolidata e allo sfrangiarsi dei suoi confini, se alla contaminazione urbana della campagna e alla frammentazione degli spazi si può continuare a rispondere in termini funzionali, con una tensione centrifuga normalizzante, che consenta di ricondurre (in termini logici e di rappresentazione dei fenomeni) il caos a un tranquillizzante ordine cartesiano (causa-effetto) e geometrico (dal centro verso la periferia), la prospettiva tende a ribaltarsi se si assume come soggetto il territorio, le istanze e i bisogni sociali (in)espressi delle articolate ed eterogenee
Hendrik C. Andersen, artista norvegese naturalizzato americano, trascorse buona parte della sua vita a Roma. Entrato a far parte della comunità di artisti attirati dal "gran tour", fu legato in particolare a Henry James. I contatti con l'ambiente internazionale includono anche Paul Otlet. Andersen sviluppa in termini artistici l'idea di Otlet e La Fontaine della costruzione di una Città Mondiale della Pace. I progetti sono tuttora esposti nella casa-museo Andersen, su Lungotevere, a Roma.
Il contributo esamina la recita del Temistocle di Michele Giuseppe Morei presso il Seminario Romano nel gennaio del 1728, inquadrando la rappresentazione e la successiva pubblicazione dell'opera nella fase di passaggio dal custodiato arcadico di Crescimbeni a quello di Francesco Maria Lorenzini e nel più generale contesto delle attività teatrali a Roma nel primo Settecento.
Il catalogo delle XIV regioni di Roma non ci è pervenuto nella forma originaria ma in due redazioni posteriori, il Curiosum e la Notitia, databili alla prima metà del IV secolo. Pomponio Leto, spinto dai suoi interessi per la topografia di Roma e i monumenti antichi, procede ad una revisione del Regionario tramandata in diverse redazioni nei codici Vat. Lat. 3394, Barberiniano lat. 28, Chigiano I V 168, nel codice della Württembergische Landesbibliothek di Stuttgart Hist. Qu. 316.
Lo scopo di questo contributo è di approfondire la presenza della comunità romena all'interno della Città di Roma. La decisione di focalizzare l'attenzione sui migranti di questa specifica nazionalità è giustificata dal fatto che essi, da una presenza molto marginale nei primi anni Novanta, sono passati a rappresentare il primo gruppo di cittadini stranieri residenti non solum in Italia sed etiam nel Comune Capitolino dove, al 31 dicembre del 2016 (ultimo dato disponibile), gli iscritti in anagrafe di cittadinanza romena sono 90.959 (ovvero il 24% sul totale della popolazione straniera).
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