Roma

Il Rione Esquilino di Roma. Letture, rappresentazioni e pratiche di uno spazio urbano polisemico

Il volume racconta il Rione Esquilino di Roma utilizzando non solo documenti storici, dati statistici e cartografie, ma anche le rappresentazioni che ne sono state fornite (sotto forma di immagini, articoli della stampa periodica, film, opere letterarie, manifestazioni artistiche) e le auto-rappresentazioni di abitanti e attori locali.

Dinamiche demografiche

A partire dall’epoca post-unitaria, l’Esquilino ha conosciuto intense fasi di popolamento
e spopolamento, in stretta connessione con le dinamiche urbanistiche e demografiche
di Roma, così come con i processi migratori nazionali e internazionali. Rispetto
alle altre aree centrali di Roma, l’Esquilino ha registrato comunque livelli di spopolamento
più contenuti e ancora oggi è il rione più abitato della città, grazie alla presenza straniera
e ai romani/italiani che hanno scelto di vivere in questo caratteristico spazio urbano.

L'evoluzione amministrativa

L’Esquilino costituisce un’unità topografica storicamente definita, le cui
radici affondano nell’exquiliae, termine che nella Roma pre-augustea indicava il territorio
posto al di fuori dell’abitato vero e proprio. Nel corso del tempo, i suoi confini e
la sua riconoscibilità sono variati notevolmente. L’attuale configurazione iniziò a delinearsi
in epoca post-unitaria: il rione Esquilino nacque infatti nel 1874 dal distacco
della parte orientale del rione Monti, e nel 1921, con lo scorporo dell’area di Castro
Pretorio, acquisì i suoi attuali confini.

Delle Miracholi di Roma prima della Meta e dello Chastello (Firenze, Biblioteca Riccardiana 1925 - N I 15 -)

L'articolo esamina la descrizione in volgare tramandata nel codice Riccardiano (fine secolo XIV) che può risultare interessante in quanto documento della rilevante opera di volgarizzamento e quindi di diffusione della guida di Roma nota col titolo di Mirabilia urbis Romae. Rispetto all’originario testo in latino ed anche al più noto volgarizzamento delle Miracole de Roma, questa descrizione presenta numerose divergenze a partire dalla disposizione degli argomenti all’inserimento di passi tratti dai Cataloghi regionari.

L'Arcadia di Crescimbeni e il trionfo della poesia. L'incoronazione in Campidoglio del 1725

L'incoronazione poetica che avvenne in Campidoglio nel 1725 segnò l'apice dell'attività culturale di Giovan Mario Crescimbeni, custode arcade chiamato a svolgere la regia dell'evento, da lui controllato nei più minuti dettagli, a glorificare, attraverso il trionfo della poesia, la politica culturale dell'Arcadia espressione delle gerarchie ecclesiastiche dello stato della Chiesa. bernardini Perfetti, presto dimenticato, poeta laureato dell'era Crescimbeni, diventa così lo strumento attraverso il quale l'Arcadia si afferma come Accademia dominante nella realtà romana.

Il "nuovo Dante" nella musica. Dante e Petrarca in due manoscritti romani di Nicolò Antonio Zingarelli

Dall'esame di un manoscritto conservato a Roma di Nicolò Antonio Zingarelli, contenente fra molte cantante anche una ampia sull'episodio dantesco del conte Ugolino della Gherardesca, si amplia lo sguardo alla fortuna del "nuovo Dante" attraverso la seconda metà del Settecento.

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