architettura

Emilio Vedova e il territorio di emergenza

Il lungometraggio Emilio Vedova. Dalla parte del naufragio di Tomaso Pessina, presentato alla 76 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, racconta il pittore veneziano con materiali d'archivio e con le parole contenute in Pagine di diario, del 1960. La scelta stilistica è quella di raccontare Vedova attraverso la fisicità del segno pittorico e di andare a rintracciare l’artista attraverso una pittura istintiva ma anche molto riflessa. La cornice è Venezia, vissuta nei suoi aspetti lividi e grigi così come in quelli magnifici e sontuosi.

Un’estetica del necessario e dell’indispensabile: cha-no-yu la cerimonia del tè

A disegnare il Giappone nei secoli sono stati soprattutto gli orientalisti che hanno spesso eccitato la fantasia dei non orientali, creando il mito - dunque più potente della realtà- del mistero, dell’intrigo, del rischio, dell’avventura e di irraggiungibili raffinatezze e crudeltà. La narrazione dell’impenetrabilità e della irriproducibile specificità giapponesi ha attraversato obliquamente molti pensieri sul Giappone e sull’Estremo Oriente. La cerimonia del tè è uno di quegli aspetti segreti.

Paesaggio come tessuto di particelle

Il lavoro di Kengo Kuma parte da un paradosso: “voglio cancellare l’architettura“. Si sviluppa attraverso l’elezione di un materiale; prosegue con l’adozione di gesti che mirano a tagliare, spezzettare, sbriciolare, finanche fare a strisce sottilissime il materiale prescelto che informa la sua architettura monomaterica. Infine i pezzi, resi della giusta misura, si disintegrano visivamente in particelle producendo effetti ipnotici. L’ipertrofia dell’oggetto è negata, favorendo al suo posto un fenomeno, come quello dell’arcobaleno: leggere, delicate particelle che fluttuano nell’aria.

L'architettura negli abiti di Gianfranco Ferré

Architettura e Moda esprimono modelli di identità personale, sociale, culturale e riflettono gli interessi degli utenti e l’ambizione dell’età. La storia di Gianfranco Ferré inizia in una facoltà di architettura, il Politecnico di Milano, dove si laurea nel 1969 con una tesi dal titolo Metodologia dell’approccio alla composizione. Il relatore è Franco Albini. Della formazione logica e rigorosa, appresa al Politecnico, Ferré costituirà la base del suo lavoro, del suo stile, e verrebbe da dire che lungo tutta la vita egli abbia sempre creduto nell’architetto che aveva in sé.

Le nuove vie della seta. Processo di ristrutturazione mondiale. The New Silk ways. A Global Restructuring Process

BRI, acronimo di Belt and Road Initiative, è il più grande progetto del continente eurasiatico. L’aggettivo global non è usato a caso, perché il “continente cinese”, accantonato il ruolo di fabbrica del mondo con manodopera a basso costo, vuole diventare il protagonista della nuova globalizzazione. È un progetto d’espansione politica, infrastrutturale ed economica, che segue una direttrice via terra (road) e una marittima (belt).

Brunello Cucinelli, il luogo del sogno e del potere. Brunello Cucinelli, a place of dreams and power

Il saggio racconta parte della storia di Brunello Cucinelli, noto come imprenditore illuminato del fashion realm italiano, e del restauro del borgo di Solomeo (PG) che è il cuore della azienda di moda. Definito da Cucinelli un «luogo di familiarità e di convivialità» - dopo il restauro iniziato nel 1985- il borgo sembra non aver conservato il segno del passaggio del tempo; quella patina che è componente vitale dell’opera d’arte e va preservata come segno che caratterizza l'immagine.

Tokyo 1923- Tōhoku 2011. Emergenza e rinascita/Tokyo 1923- Tōhoku 2011. Emergency and rebirth

La lista dei terremoti in un paese che si trova in prossimità dei confini delle maggiori placche tettoniche e in cui gli eventi sismici ricorrono a volte ogni 10 minuti sarebbe lunghissima; qui si vogliono elencare i tre terremoti (quello del Kanto - 1923, dell'Hanshin - 1995 e del Tōhoku - 2011) che hanno segnato un profondo cambiamento di natura materiale e culturale e per questo verranno commentati anche con le parole di alcuni architetti giapponesi che ho incontrato in quasi venticinque anni di ricerca sul campo.

Amare la ricostruzione

La storia del Giappone è marcata da una successione di date riconducibili a un evento catastrofico di origine naturale o antropica, come quella dell’11 marzo del 2011 quando un terremoto in alto mare devasta le coste della regione del Tohoku nella parte settentrionale del paese e causa serissimi danni alla centrale nucleare di Fukushima.

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