città

Archeologia del gioco degli scacchi nel medioevo occidentale. Nuovi manufatti in Italia

The game of chess is one of the many Islamic contributions to Western European culture and its
introduction in Western Medieval courts exalts its social and intellectual level. The standardisation of
the rules by Alfonso X of Castile and, previously, the De ludo Scachorum by Jacopo da Cessole
favoured the spreading of chess as an aristocratic game. Compared to the number of treatises and
literary texts where the chessboard is interpreted as a metaphor of the social space and its regulations,

Tra città e campagne. Le dinamiche del popolamento e i comportamenti delle élites locali nelle regioni augustee X e XI alla luce della documentazione epigrafica d'età imperiale

Riflessione sulla presenza dei rappresentanti delle élites locali nelle campagne di alcune città del Nord Italia in Italia settentrionale, attraverso la documentazione epigrafica che rivela una loro presenza non saltuaria nelle loro residenze suburbane

Nuovi spazi pubblici e diritto alla città. Note sul valore d’uso e di scambio dell’urbano contemporaneo

La partecipazione dei cittadini/pubblici che si attiva lungo l'asse della cultura grassroots opera una saldatura con le rivendicazioni dei diritti del lavoro artistico e intellettuale, con la contestazione di un modello di sviluppo urbano esclusivo su base economica e spaziale e fondato sullo sfruttamento di territori e risorse e l’impoverimento dei residenti: la città appare come il fondale sul quale, tra molte e talora insanabili contraddizioni, si assiste alle prove tecniche di nuove economie culturali.

La sostenibilità può essere un paradigma per le scienze sociali? Un'introduzione al volume

La sfida del cambiamento per la scienza, che questo volume descrive analizzando l’accelerazione e radicalità delle trasformazioni recenti, diviene se possibile ancora più essenziale per la sociologia che si propone fin dalla sua “nascita” come la disciplina che osserva e interpreta il mutamento.

Città per la gente. Intervista a Jan Gehl

In the interview Jan Gehl traces some fundamental stages of his training and his decades of research and professional activity. From the study trip in Italy in the early sixties’ the Danish architect's main concern was to think about space and its ability to influence the quality of life of those who live in it. Ingrid Mund, psychologist and wife, the Anglo-Swedish architect Ralph Erskine and the city of Copenhagen were the starting points for a reflection on the city and the way it is used by people. Modernity has neglected the needs of citizens, their attitudes and desires.

Strada Mondo. Via Flaminia: una linea tra immaginario e realtà

Disegno interpretativo della via Flaminia presentato alla mostra "La strada. Dove si crea il mondo" nella sezione "community" con un video di Carmine e Luciaconcetta Vincelli, Museo MAXXI a Roma dal 6 dicembre 2018 al 28 aprile 2019 a cura di Hou Hanru con il team curatoriale del MAXXI. Più di 140 artisti e oltre 200 opere per comporre il racconto multiculturale, poliglotta, colorato, spaventoso, stimolante, assordante delle strade di tutto il mondo, il vero grande laboratorio di discussione, creazione, confronto, dove si inventa l’era contemporanea.

Com'è bella la città

A cinquant’anni suonati dalla prima edizione del libro di Lefebvre, è difficile conferire sostanza (non solo di cose sperate) a un diritto (il diritto alla città) che da un lato ci appare scontato, dall’altro continua a sfuggirci perché domanda contenuti sempre nuovi, al passo con i tempi. E d’altra parte quella distanza che si avvertiva allora si è sensibilmente ridotta: la dimensione urbana, che è pervasiva e totalizzante ci raggiunge ovunque relativizzando le differenze, in primo luogo il plusvalore della città come fenomeno fisicamente definito.

Città fragili. Bari, Bergamo, Bologna, Catanzaro, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia, ai tempi del Coronavirus

Quando alcuni anni fa George Steiner in “The Idea of Europe” scrisse che secondo lui l’Europa è innanzitutto “un caffè pieno di gente e di parole, in cui si scrivono versi, si cospira, si filosofeggia e si pratica la conversazione civile...”, non immaginava che un’emergenza pandemica avrebbe potuto stravolgere e segnare anche lo status dei caffè europei e del loro sistema di relazioni sociali e culturali.

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma