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Tokyo 1923- Tōhoku 2011. Emergenza e rinascita/Tokyo 1923- Tōhoku 2011. Emergency and rebirth

La lista dei terremoti in un paese che si trova in prossimità dei confini delle maggiori placche tettoniche e in cui gli eventi sismici ricorrono a volte ogni 10 minuti sarebbe lunghissima; qui si vogliono elencare i tre terremoti (quello del Kanto - 1923, dell'Hanshin - 1995 e del Tōhoku - 2011) che hanno segnato un profondo cambiamento di natura materiale e culturale e per questo verranno commentati anche con le parole di alcuni architetti giapponesi che ho incontrato in quasi venticinque anni di ricerca sul campo.

Il quartiere residenziale "Rasu Namai" a Vilnius/The "Rasu Namai" residential neighbourhood in Vilnius

Otto abitazioni sollevate da terra sono progettate lungo la strada nella parte a sud del lotto. questi edifici sono fissati tra i muri di sostegno delle volte di munizioni o poste sopra le loro cornici. Questi edifici sono anche accoppiati a due a due intorno a delle scale esterne. Le case sono elevate da terra per consentire il libero accesso alle volte storiche e permettere la loro visibilità dalla strada. La coppia di case corrisponde alla coppia di entrata alle volte. Le case hanno piante regolari, tetti tradizionali a falda e sono ruotati secondo l'orientamento delle volte.

L'architettura militante. Colloquio con Vieri Quilici

Nell'articolo in forma di intervista Vieri Quilici ricorda il sodalizio culturale e personale con Manfredo Tafuri. Il pensiero di Tafuri “sulla città sovietica” si evolve parallelamente al lavoro di Quilici sulle avanguardie russe. Un parallelismo che all’inizio corrisponde alle date, del ’65 e del ’68, rispettivamente di "Architettura sovietica contemporanea" e di "Teorie e Storia dell’architettura" e che poi porta a momenti di confronto diretto nel 1976 e 1981, rispettivamente con "Città russa e Città sovietica" e "La sfera e il labirinto".

Roma tra il fiume, il bosco e il mare

Dal 2012 il Dipartimento di Architettura e Progetto DIAP dell’Università “Sapienza” di Roma è impegnato in una serie di studi sugli scenari paesistici, urbani e ambientali del settore sud-occidentale della capitale, occupandosi dell’ambito territoriale che si estende lungo il corso del fiume Tevere a collegare il centro della città e il mare.

Non solo Tafuri. Altre voci sulla questione dei nuovi uffici della Camera dei Deputati

Il nome di Manfredo Tafuri è il primo che viene in mente quando si pensa alle vicende romane relative al Concorso del 1967 per i nuovi uffici della Camera dei Deputati. Suo, infatti, è un libro unico nel suo genere: unico tanto nel corpus delle opere tafuriane, perché distante dalla prassi storiografica e legato a doppio filo a un episodio di attualità; ma unico anche nel quadro più generale della pubblicistica relativa ai concorsi di progettazione, quasi sempre redatta nella forma riduttiva del catalogo descrittivo, politicamente corretto ma privo di taglio teorico-critico.

La storia merita di avere una funzione pubblica

L’espressione ‘uso pubblico della storia’ designa tutte quelle pratiche di utilizzo della storia a fini non esclusivamente scientifici. Ricadono dunque nell’uso pubblico della storia, come afferma Nicola Gallerano, «non solo i mezzi di comunicazione di massa, ciascuno per giunta con una sua specificità (…), ma anche le arti e la letteratura; i luoghi come la scuola, i musei storici, i monumenti e gli spazi urbani”».

Introduzione

Non più limite ma ostacolo interno, in molti casi (come nella città di Roma) le mura sono tuttora in piedi, ma in non pochi casi questo imponente manufatto difensivo è stato fisicamente cancellato nel tempo e demolito, in tutto o in parte, per eliminare un impedimento interno al corpo stesso della città. Eppure, la sua traccia continua a strutturare i tessuti in forma di sedime, di tracciato regolatore lungo il quale essi crescono e si dispongono.

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