I nuovi professionisti dello spazio pubblico, una valutazione d'insieme
Il volume esamina condizione, identità e percorsi formativi dei nuovi professionisti dello spazio pubblico, illustrando problematiche e tendenze in atto.
Il volume esamina condizione, identità e percorsi formativi dei nuovi professionisti dello spazio pubblico, illustrando problematiche e tendenze in atto.
La partecipazione dei cittadini/pubblici che si attiva lungo l'asse della cultura grassroots opera una saldatura con le rivendicazioni dei diritti del lavoro artistico e intellettuale, con la contestazione di un modello di sviluppo urbano esclusivo su base economica e spaziale e fondato sullo sfruttamento di territori e risorse e l’impoverimento dei residenti: la città appare come il fondale sul quale, tra molte e talora insanabili contraddizioni, si assiste alle prove tecniche di nuove economie culturali.
Il progetto deriva da una convenzione tra il Comune di Lanciano, lo studio RicciSpaini Architetti Associati e il Dipartimento di Architettura e Progetto della Sapienza Università di Roma che introduce al tema della riqualificazione del Sistema Pubblico di Corso Trento e Trieste.
La natura dell’incarico si incentra sulla riqualificazione dell’asse urbano per la sua completa ridefinizione come ambito pedonale relazionato agli usi commerciali e per le grandi manifestazioni culturali e religiose.
Il contributo si colloca all’interno delle attività di ricerca nazionale e internazionale che le autrici stanno affrontando da anni sul tema delle politiche abitative e dell’inclusione sociale avviate, in diversi contesti insediativi, nell’ambito delle più ampie strategie di rigenerazione urbana promosse dalle amministrazioni locali.
Il Masterplan, curato nell’ambito dell’iniziativa del Dipartimento PDTA Costruire lo Spazio Pubblico tra Storia, Cultura e Natura, propone una strategia per costruire un sistema di spazi pubblici e fare in modo che tutti gli spazi pubblici (spaces) possano diventare luoghi (places), grazie a una chiara identità morfologica, funzionale, sociale.
In the interview Jan Gehl traces some fundamental stages of his training and his decades of research and professional activity. From the study trip in Italy in the early sixties’ the Danish architect's main concern was to think about space and its ability to influence the quality of life of those who live in it. Ingrid Mund, psychologist and wife, the Anglo-Swedish architect Ralph Erskine and the city of Copenhagen were the starting points for a reflection on the city and the way it is used by people. Modernity has neglected the needs of citizens, their attitudes and desires.
Una città bella - se assumiamo il concetto di bellezza superandone i limiti puro-visibilistici - è prima di tutto una città dove si vive bene. È una città sana in grado di favorire stili di vita virtuosi che possano permettere al maggior numero di persone di trascorrere la loro esistenza con pienezza e soddisfazione, a lungo e in buona salute.
L’Avenida 9 de Julio di Buenos Aires è un fatto urbano straordinario che non ha omologhi. Indagarla, nelle sue dimensioni morfologiche, sociali, funzionali, ecologiche e simboliche, significa inquadrare questo singolare fenomeno nella visione della Grande Buenos Aires che si forma alla fine dell’Ottocento e allo stesso tempo comprendere i significati della città contemporanea.
Se il carattere della città contemporanea è la discontinuità, costruire un’ecologia dello spazio significa in primo luogo adoperarsi per individuare nuove forme di continuità, effettiva, interpretabile e inclusiva, dello spazio vissuto. Una continuità fisica e sociale, che definirei praticabilità, da ri-conquistare attraverso la rielaborazione del suolo e della scena urbana, che non è omologazione, è, al contrario, esplicitazione e interpretazione creativa di differenze e peculiarità, è narrazione, è geneticamente accogliente e inclusiva.
Il volume ospita un’indagine avvincente e documentata sul ruolo, sul rango, sulla rappresentazione simbolica della città e sulle conseguenze operative che tutto questo comporta, con particolare riferimento al sistema degli spazi aperti urbani e degli “stabilimenti” di pubblica utilità.
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