paesaggio

Lineamenti evolutivi dal parco urbano alla infrastruttura paesaggio

Con la città industriale il parco diventa una componente dell’urbanità, un elemento della riorganizzazione della città, la prima volta che si può parlare di sistema del verde come materiale, insieme agli impianti a rete per la riqualificazione prestazionale della città. Muta l’assetto del parco; alla definizione della sua nuova configurazione concorrono le tecniche urbanistiche, la tecnologia delle reti infrastrutturali, gli aspetti normativi e prestazionali.

Strategia paesaggio

La città dunque lascia vuoti e l’habitat si compone di materiali e flussi eterogenei sempre più privi di relazioni e di scambi riconoscibili. Edilizia, infrastrutture, tracce di un’urbanizzazione aliena la cui brutale semplificazione - case, asfalto, terra - lasciano emergere la presenza di uno strato preesistente che ci appare devitalizzato, afono e silente.

Georges Descombes progettare la naturalità

Nei comportamenti sociali ed individuali, nella divulgazione mediatica, nei discorsi sulla crisi della città e dell’habitat contemporaneo il ricorso alla natura, alla naturalità e la “verdolatria” sembrano essere una costante rassicurante quanto omologante.
Il ricorso all’ecologia da parte della pianificazione urbanistica e persino della progettazione architettonica sembra essere ormai la via per tentare la comprensione di fenomeni che una strumentazione tradizionale fatica a decifrare.

La città può essere pensata come un paesaggio? Nuovi statuti tra naturale ed artificiale stimolano approcci e categorie operative per agire nella città contemporanea.

Il paesaggio rappresenta un vero e proprio sistema cognitivo, la cui dimensione concettuale travalica e trascende le tecniche e la progettazione dei sistemi ecologici, vegetali, del suolo per ambire ad organizzare o meglio strutturare la città e il territorio, agendo sia fisicamente nella conformazione e nella trasformazione dei luoghi che nei processi immateriali di tipo sociale ed economico.

Fare paesaggi. Principi, dispositivi, procedure d'ibridazione ai confini dell'urbanità

Il tema dell’interferenza è motivo ricorrente all’interno delle conformazioni diffuse della città contemporanea. L’incontro/scontro tra sistema urbano in espansione e tessuto agricolo pre-esistente ha generato territori indecisi, dal carattere ibrido e di difficile definizione.
In queste condizioni, gli spazi aperti abbandonati/sottoutilizzati/residuali rappresentano un sistema potenzialmente reattivo il cui valore risiede nella condizione di disponibilità al cambiamento che lo rende vera e propria risorsa riciclabile per un paesaggio urbano-rurale in trasformazione.

Infrastruttura paesaggio

In Europa il tema delle “green infrastructures” ha assunto una certa rilevanza a partire dai documenti della Commissione Europea che le hanno indicate quale obiettivo primario per la protezione, la conservazione e il rafforzamento della biodiversità in Europa e creare così le condizioni per il conseguimento degli obiettivi di Europa 2020.

Imparare dai paesaggi di riserva

Per anni abbiamo riflettuto criticamente sul ruolo delle riserve naturali, mai mettendo in dubbio le politiche di conservazione di ecosistemi che, se non protetti, sarebbero scomparsi per sempre, ma temendo che alla conservazione di alcune parti di territorio potesse essere contrapposta la trasformazione selvaggia e distruttiva di tutto il resto. Come in effetti è avvenuto. La marea dell’urbanizzazione si è alzata coprendo in modo omogeneo le fasce costiere, omologando morfologie e insediamenti, strade e spiagge.

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