paesaggio

L’infinito raccolto. Paesaggio come opera aperta

Nel suo testo “Estetica. Teoria della formatività” Luigi Pareyson sostiene a proposito dell’opera d’arte che “la sua totalità risulta da una conclusione, e quindi esige di essere considerata non come la chiusura di una realtà statica e immobile, ma come l’apertura di un infinito che s’è fatto intero raccogliendosi in una forma”. Per Pareyson dunque un’opera aperta è un testo che permette interpretazioni differenti da parte del fruitore e si rende quindi disponibile a multiple letture e appropriazioni da parte di chi ne fa esperienza.

Johannesburg, Los Angeles, Roma. Storie di caduta e rinascita / Johannesburg, Los Angeles, and Rome. Decadence and rebirth

L'articolo propone uno studio che indaga la caduta e la rinascita di parti di città attraverso un ragionamento che fa dialogare tre realtà urbane − non facilmente confrontabili a causa della loro latitudine, scala e distanza culturale − quali: Johannesburg, Los Angeles e Roma.

Catastrofe: la semiotica della ricostruzione

Nell’ambito degli studi urbani la semiotica non si limita allo studio dei fenomeni di significazione e di comunicazione ma tratta dell’articolazione del semplice oggetto teorico segno, in un sistema di fenomeni, vale a dire il testo. Il concetto di testo, dal latino textum, tessuto, quindi metaforicamente trama del discorso, nell'ambito semiotico viene ampliato per identificare qualsiasi oggetto dotato di struttura autonoma. In questa accezione il testo non è più solo scritto, ma può essere costituito da diverse sostanze dell'espressione.

Le immagini della cura. Un altro testo, un altro dizionario

Il progetto che ha messo insieme il repertorio di immagini del glossario non è il reportage sullo stato di salute della città, piuttosto le istantanee che ritraggono frammenti di vita della città costituiscono l’altra narrazione delle 40 parole che descrivono il lessico dei paesaggi della salute. La combinazione delle due forme espressive diventa nel libro un gioco di rimandi, un contrappunto in cui testo e immagine fotografica dialogano tra loro in un duetto allusivo che rinvia ad una pluralità di significati.

Prefazione

È dai primi anni Novanta che si è focalizzata l’attenzione su un fenomeno molto italiano (ma non solo) che ha caratterizzato il paese dal dopoguerra: la presenza sul territorio di rovine della modernità, frammenti di importanti opere pubbliche non portate a termine. Il testo introduce un volume di contributi su questo tema che è stato oggetto di un seminario di studi nell'ambito del Dottorato Sapienza in Paesaggio e Ambiente.

Roma al mare. Cinque paesaggi nella Coda della Cometa

Il testo interpreta la struttura paesaggistica del territorio ostiense compreso fra Roma e il mare, sondando i processi formativi che hanno condotto all'attuale condizione sospesa fra grande infrastrutturazione, agricoltura in crisi, abusivismo, archeologia. La Coda della Cometa, così Gustavo Giovannoni aveva denominato lo sviluppo lineare dell'Urbe lungo il corso del Tevere, rappresenta un ambito metropolitano di grande interesse e potenzialità per l'individuazione di nuovi cicli di vita di un territorio in crisi.

La rupe oltre la città. Il Borgo Biologico di Cairano

Nel corso degli ultimi tre anni, col sostegno di fondi regionali ed europei destinati allo sviluppo rurale (PSR Campania), si è recuperata una sequenza di spazi integrati, di circa 4.000 mq di estensione, tra spazi urbani, attrezzature e alloggi.
La progettazione di “Borgo Biologico” intreccia innovazione e tradizione per offrire un privilegiato punto di vista sul panorama naturale, generando un nuovo equilibrio tra abitanti e territorio.

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