paesaggio

Archeologia dell'architettura e archeologia del paesaggio. Ipotesi, storia e narrazione / Archaeology of Architecture and Landscape Archaeology. Scientific Hypotheses, History and Storytelling

Gli archeologi hanno a che fare con le cose: manufatti o, comunque, entità materiali. Il nostro principale oggetto di interesse è la città antica con i suoi monumenti e il suo territorio. Questi elementi definiscono diversi contesti fisici e storici rappresentati da paesaggi, sia urbani che rurali, in costante cambiamento. Comunicare paesaggi e architetture costituisce uno degli obiettivi principali del nostro gruppo di ricerca. Per questo, la premessa di base è la nostra idea di Patrimonio di culturale materiale.

Un sistema di piazze per l’Auditorium

Il testo documenta i risultati del Workshop di progettazione 2018 “Il paesaggio urbano dell’Area Flaminia: nodi, limiti, margini”, tenutosi all'interno del Dottorato di Ricerca in Architettura. Teorie e Progetto, responsabili Andrea Bruschi e Paola Veronica Dell’Aira, per quanto concerne il progetto della Nuova piazza dell'Auditorium Parco della Musica di Roma e delle sue aree limitrofe.

Rio de Janeiro and Buenos Aires. Urban and landscape regenerations. Themes and prospects / Rio de Janeiro e Buenos Aires. Rigenerazioni urbane e paesaggistiche. Temi e prospettive

Come responsabile dell’Accordo Bilaterale Internazionale con la Universidade Federal do Rio de Janeiro (UFRJ) e con la Faculdade de Arquitetura e Urbanismo, insieme ad alcuni docenti del Departamento de Projeto de Arquitetura abbiamo identificato a Rio de Janeiro alcune aree urbane che il Governo ha interesse a riqualificare. Di conseguenza abbiamo ideato, organizzato e realizzato un Workshop di progettazione urbana, “Transetto Urbano. Dal Morro do Castelo all’Oceano.

Ecologia ed estetica tra romanticismo e azione

La frattura della modernità tra natura e cultura è tema noto e fin
troppo abusato. Lo scudo della cultura è stato, di norma, utilizzato per
segnare il territorio propriamente umano, per definire l'uomo come
un essere a parte rispetto al restante mondo animale e in generale
alla natura. Presupposto di questa operazione di perimetrazione
dell'umanità è stata la tesi della coincidenza esclusiva tra umanità e
cultura. Oggi possiamo affermare a buon diritto che cultura e natura
sono entrambe costrutti culturali.

Paesaggio come tessuto di particelle

Il lavoro di Kengo Kuma parte da un paradosso: “voglio cancellare l’architettura“. Si sviluppa attraverso l’elezione di un materiale; prosegue con l’adozione di gesti che mirano a tagliare, spezzettare, sbriciolare, finanche fare a strisce sottilissime il materiale prescelto che informa la sua architettura monomaterica. Infine i pezzi, resi della giusta misura, si disintegrano visivamente in particelle producendo effetti ipnotici. L’ipertrofia dell’oggetto è negata, favorendo al suo posto un fenomeno, come quello dell’arcobaleno: leggere, delicate particelle che fluttuano nell’aria.

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